L’amore di una città, i gol e la laurea in Scienze Motorie | Sua madre gli ha spianato la strada

Il Napoli vincitore della Supercoppa nel Hanson K Joseph FOTO) - goalist.it
Ha amato questa città, e si è pure laureato in ambito sportivo. E’ un calciatore unico, e forse la madre ha contribuito in tutto ciò.
Nel calcio ci sono storie di talento puro, ma anche di sacrifici e aiuti familiari. Non tutti i giocatori arrivano in alto solo grazie alle loro doti: spesso dietro c’è il supporto di genitori che fanno di tutto per farli emergere, mentre loro costruiscono anche un futuro fuori dal campo.
Un esempio è Giorgio Chiellini, che oltre a una carriera straordinaria ha completato gli studi laureandosi in economia e commercio. Oppure Héctor Bellerín, che ha investito nel mondo della moda e dell’eco-sostenibilità, dimostrando che un calciatore può avere più interessi.
Ci sono poi quelli che hanno ricevuto un grande aiuto dai genitori, come Cristiano Ronaldo, sostenuto dalla madre che ha fatto sacrifici enormi per permettergli di inseguire il suo sogno.
Alla fine, il calcio non è solo talento e fortuna. Dietro ogni successo ci sono storie di sacrificio, di scelte difficili e di famiglie che credono nei sogni dei loro figli. E quando questi sogni si realizzano, non sempre si fermano a un pallone.
Calcio e studio: un’accoppiata meno rara di quanto pensi
Quando si parla di calciatori, il luogo comune più diffuso è che pensino solo al pallone e poco al resto. Ma non è sempre così. Anzi, ci sono tanti giocatori che, tra un allenamento e l’altro, hanno trovato il tempo (e la voglia) di sedersi sui libri e prendersi una laurea. Non è roba da poco, considerando gli impegni folli che hanno tra partite, viaggi e ritiri.
Uno dei casi più curiosi è quello di Park Ji-Sung, ex centrocampista sudcoreano che ha frequentato il FIFA Master in Management, Law and Humanities of Sport. E non in una scuola qualsiasi, ma con una tappa all’Università Bocconi di Milano. Poi ci sono Bogdani, laureato in Economia e Commercio, e Nigel de Jong, che ha scelto Economia Politica. Insomma, non proprio materie semplici. E loro sono solo alcuni esempi di chi ha dimostrato che si può essere atleti di successo e, allo stesso tempo, coltivare una carriera alternativa. Anche Mertens, una nostra vecchia conoscenza, è laureato.

Talento, cultura e famiglia
Tra i calciatori che hanno affiancato lo studio alla carriera, Dries Mertens merita un posto speciale. Il belga ha sempre mostrato intelligenza, sia dentro che fuori dal campo, e probabilmente una parte del merito va alla sua famiglia. Sua madre, infatti, non è una persona qualsiasi: è una rinomata oncologa in Belgio. Crescere con un genitore così significa respirare un certo tipo di mentalità fin da piccoli, e nel caso di Mertens, si è visto.
Anche se alla fine ha scelto il calcio come strada principale, il suo approccio alla vita e alla professione è sempre stato quello di una persona con la testa sulle spalle. Parlava più lingue, si è laureato in Scienze Motorie, si interessava di cultura e non ha mai dato l’impressione di essere il classico giocatore concentrato solo sul campo. E forse è anche per questo che, ovunque abbia giocato, si è sempre fatto voler bene: Napoli ancora oggi lo considera un figlio adottivo.