Roberto Baggio, rabbia incontrollata: duro confronto e rissa sfiorata | ”Mi sentivo umiliato”

Fonte foto: Profilo Instagram Valentina Baggio

Roberto Baggio si arrabbia, e non le manda a dire. Il confronto è stato durissimo, soprattutto dopo l’umiliazione subita.

Ci sono giocatori che in campo danno tutto, ma a volte anche troppo. Alcuni calciatori hanno un carattere infuocato, e basta poco per farli esplodere, sia durante una partita che fuori dal rettangolo di gioco.

Proteste continue, liti con arbitri, compagni o avversari: per loro ogni occasione è buona per far sentire il proprio disappunto. Uno dei più celebri è Zlatan Ibrahimović, capace di scatenare risse per una parola di troppo.

Poi c’è Mario Balotelli, che nella sua carriera ha collezionato episodi fuori dalle righe tra proteste, nervosismo e atteggiamenti sopra le righe

Ma non si tratta solo di attaccanti. Anche difensori e centrocampisti non sono da meno. Roy Keane, leggendario capitano del Manchester United, era noto per la sua ferocia in campo e i suoi scontri, fisici e verbali, con avversari e compagni.

Il peso della gelosia

Quando il talento non basta Nel calcio, purtroppo, non sempre basta essere bravi. A volte conta di più il rapporto con chi ha il potere di decidere. E se quell’allenatore inizia a vederti come un problema, allora possono nascere tensioni che vanno oltre il campo. È quello che è successo a Roberto Baggio con Renzo Ulivieri ai tempi del Bologna, come raccontato nella sua autobiografia “Una porta nel cielo”. Fin dall’inizio c’era qualcosa che non andava, un’atmosfera strana. Ulivieri lo trattava in un modo particolare, come se la sua presenza gli desse fastidio. Forse perché, a livello mediatico, Baggio era la vera stella della squadra? Non lo sappiamo, nessuno lo sa (a parte Ulivieri).

Baggio cercava di non pensarci, ma certi episodi restano scolpiti nella memoria. Come la prima volta da ex contro il Milan. Una partita speciale, attesa per giorni. Si allena come sempre, è pronto, sente l’adrenalina della sfida. Ma poi, il giorno prima della gara, arriva la doccia gelata: niente titolarità, finisce in panchina. Senza una vera spiegazione. “Mi sentivo umiliato” (Fonte autobiografia “Una porta nel cielo”), avrebbe detto lui stesso.

Ulivieri ai tempi della Ternana (Wikipedia FOTO) - goalist.it
Ulivieri ai tempi della Ternana (Wikipedia FOTO) – goalist.it

Lo scontro che cambiò la situazione

E poi succede di nuovo. Stessa scena, ma stavolta contro la Juventus. Ancora panchina, ancora lo stesso senso di frustrazione. Solo che questa volta Baggio non ci sta più. Capisce che non è un caso, che non è una semplice scelta tecnica. Così, va dritto da Ulivieri, deciso ad avere un confronto. L’allenatore prova a giustificarsi, con una frase quasi surreale: «Ti metto in campo quando gli altri sono stanchi, devi capire». Baggio esplode: «No, io non devo capire proprio niente. Sei tu che mi stai prendendo in giro da inizio stagione!». Sono frasi quasi surreali quelle riportate sulla sua autobiografia.

A quel punto la discussione si accende, Ulivieri cerca di calmare le acque, di minimizzare. Ma ormai il vaso è colmo. Baggio gli dice tutto, senza giri di parole. E, guarda caso, da quel momento diventa titolare. Ma i dispetti non finiscono lì. L’impressione è che l’allenatore avesse paura che segnasse troppo, che la stampa parlasse più di lui che della gestione della squadra. Insomma, non era solo una questione di tattica, ma qualcosa di più personale.