Svolta arbitri: dopo le proteste cambia la regola | Entra in vigore a fine campionato

Doveri nel 2019 (Depositphotos FOTO) - goalist.it
Arriva una svolta nel mondo dell’arbitraggio. Cambia l’ennesima regola, ma le proteste si fanno già sentire. Era necessaria?
L’arbitro di calcio non è solo quello che fischia i falli e distribuisce cartellini, ma è il vero garante del gioco. Deve far rispettare le regole, mantenere l’ordine in campo e prendere decisioni in pochi secondi, spesso sotto la pressione di giocatori, allenatori e tifosi.
Per diventare arbitro bisogna superare un corso specifico e ottenere l’abilitazione. Una volta in attività, ci sono categorie e livelli, con gli arbitri che partono dalle serie minori e, con esperienza e buone prestazioni, possono arrivare fino ai campionati professionistici e internazionali.
Durante una partita, l’arbitro ha piena autorità sul gioco: può assegnare punizioni, rigori, espellere giocatori e interrompere l’incontro se necessario.
È assistito da guardalinee (o assistenti arbitrali) e, nei livelli più alti, dal VAR, che aiuta a rivedere situazioni dubbie con il supporto della tecnologia.
Si prova a voltare pagina
Negli ultimi mesi, il calcio inglese è stato travolto da polemiche arbitrali senza fine. Episodi controversi, decisioni discutibili e, ovviamente, interminabili dibattiti sul VAR. Questo vale anche per il nostro campionato, con partite che sembrano interminabili e i minuti effettivi di gioco sono pochi. I tifosi sono stanchi, gli allenatori frustrati e i giocatori sempre più increduli davanti a certe chiamate. Il fuorigioco, in particolare, è diventato un vero incubo: linee tracciate a mano, fermo immagine discutibili e millimetri che fanno la differenza tra un gol valido e uno annullato.
Insomma, la situazione è diventata insostenibile e la pressione su arbitri e federazioni è aumentata a dismisura. Era chiaro che serviva un cambiamento. Ed eccolo qui: il SAOT, il fuorigioco semiautomatico, sta per sbarcare in Inghilterra. La Football Association (FA) e il PGMOL, l’ente che gestisce gli arbitri professionisti, hanno annunciato ufficialmente l’introduzione di questa nuova tecnologia. L’obiettivo? Ridurre al minimo gli errori, velocizzare le decisioni e mettere fine alle polemiche infinite.

La soluzione ai nostri problemi?
Il sistema SAOT (Semi-Automated Offside Technology) non è un’idea nuova: lo abbiamo già visto in azione ai Mondiali in Qatar e in competizioni come la Champions League. Si basa su una rete di telecamere avanzate e sensori inseriti nel pallone, capaci di rilevare con estrema precisione la posizione di ogni giocatore sul campo. Addio linee tracciate a mano e decisioni al limite dell’assurdo: ora sarà un algoritmo a segnalare il fuorigioco, in modo chiaro e quasi istantaneo. L’idea è quella di eliminare ogni margine di errore umano, velocizzando le chiamate arbitrali e offrendo immagini più dettagliate per i tifosi.
In pratica, il sistema analizza la posizione di ogni giocatore in tempo reale e invia il verdetto agli arbitri in pochi secondi. Se un attaccante è oltre l’ultimo difensore al momento del passaggio, il software lo rileva immediatamente e comunica la decisione alla sala VAR, che poi la conferma ufficialmente. Il debutto è fissato per il quinto turno della FA Cup, mentre in Premier League arriverà nelle fasi finali della stagione. Un passo importante che potrebbe cambiare per sempre il modo in cui viene interpretato il fuorigioco.