Una morte terribile: Di Maria non ci può credere | Lo ha scoperto al telegiornale

Di Maria visibilmente emozionato (Wikipedia Кирилл Венедиктов FOTO) - goalist.it
Purtroppo la notizia lo ha devastato, e non riesce ancora a capacitarsene. La sua vita è cambiata moltissimo!
Nel mondo del calcio, dietro la gloria e il successo, ci sono anche momenti di dolore che segnano profondamente i giocatori. La perdita di una persona cara può essere devastante, e molti calciatori hanno dovuto affrontare lutti che hanno inevitabilmente lasciato il segno nelle loro carriere e nelle loro vite personali.
Uno dei casi più noti è quello di Cristiano Ronaldo, che nel 2022 ha vissuto la tragedia della perdita di uno dei suoi due gemelli durante il parto. Un evento straziante che il portoghese ha affrontato con grande forza, supportato dalla sua famiglia e dai suoi tifosi.
Un dolore simile lo ha vissuto anche Lionel Messi, che nel 2008 ha perso il nonno materno, figura fondamentale per lui, tanto che ancora oggi lo ricorda ogni volta che segna un gol, guardando il cielo.
Ci sono storie ancora più tragiche, come quella di Alisson Becker, portiere del Liverpool, che ha perso improvvisamente suo padre nel 2021, annegato in un lago.
Un legame profondo
Nel calcio, ci sono incontri che cambiano la carriera di un giocatore, ma ce ne sono altri che vanno oltre il rettangolo verde, diventando qualcosa di più profondo, quasi paterno. È stato il caso del rapporto tra Angel Di María e Diego Maradona. Due icone del calcio argentino, appartenenti a epoche diverse, ma legate da un filo invisibile fatto di rispetto, protezione e stima reciproca.
Di María non ha mai nascosto la sua ammirazione per Maradona, ma quello che pochi sanno è che il legame tra i due andava ben oltre il campo. Diego non è stato solo il suo allenatore ai Mondiali del 2010, ma anche un punto di riferimento in un momento in cui nessuno credeva in lui. In un calcio che spesso è spietato con i più giovani, Maradona ha preso sotto la sua ala Fideo, proteggendolo come solo lui sapeva fare.

Una persona speciale
Come rilasciato da INFOBAE, il loro legame si è consolidato nel 2010, quando Maradona, allora ct dell’Argentina, fece una scelta coraggiosa: convocare Di María ai Mondiali in Sudafrica, nonostante il giocatore fosse reduce da sei giornate di squalifica per un’espulsione contro la Bolivia. Una decisione che fece storcere il naso a molti, ma che Diego difese con fermezza. Lui credeva nel Fideo e non si sarebbe lasciato influenzare dai critici. E non si limitò a questo.
Sapeva che Di María, ancora giovane, stava vivendo un periodo complicato e spesso si sentiva solo. Così, durante il ritiro, Diego passava nella sua stanza, si sedeva accanto a lui e parlavano per un’ora, o giù di lì. Niente di forzato, niente di preconfezionato. Solo storie, consigli, aneddoti di vita e di calcio. Per un ragazzo che si stava affermando nel calcio mondiale, avere Maradona che si prendeva il tempo per lui era qualcosa di impagabile. Quando il 25 novembre 2020 arrivò la notizia della morte di Maradona, per Di María fu uno shock. Perché per lui Diego non era solo il più grande di sempre, ma qualcuno che gli aveva insegnato molto, dentro e fuori dal campo. Uno di quelli che ci sono nei momenti difficili, quando il mondo intero sembra averti voltato le spalle.