Adesso sono dolori: Juventus, arrestato un tesserato | Accuse raccapriccianti

La formazione della juve 2024 2025 (www.calciomercato.com FOTO) - goalist.it
Un problema dopo l’altro in casa Juve, e questa volta è un giocatore a pagarne le conseguenze. Cos’è successo?
Nel mondo del calcio, gli arresti di tesserati non sono rari e spesso scuotono il sistema. Giocatori, dirigenti e allenatori finiscono nel mirino della giustizia per reati che vanno dalla frode sportiva alla corruzione, passando per accuse più gravi come il riciclaggio di denaro o la violenza.
Uno dei casi più noti è quello di Luciano Moggi e dello scandalo Calciopoli, che nel 2006 portò alla retrocessione della Juventus e a squalifiche per diversi dirigenti.
Altri episodi coinvolgono giocatori arrestati per scommesse illecite o per aver truccato partite, come il caso di Cristiano Doni e dell’Atalanta. Questi scandali minano la credibilità del calcio e mostrano quanto il business possa corrompere lo sport.
Non mancano arresti legati a reati comuni, come guida in stato di ebbrezza, aggressioni o addirittura traffico di droga. Alcuni calciatori sono stati fermati per episodi di violenza domestica, come Benjamin Mendy, mentre altri sono stati coinvolti in risse o scandali fiscali, come Lionel Messi e Cristiano Ronaldo, seppur senza arresto.
Una serata non proprio indimenticabile
Daniele Rugani, sì, proprio lui, il difensore che tecnicamente è ancora della Juventus ma che attualmente gioca all’Ajax in prestito, si è cacciato in un bel guaio. L’altra sera è arrivata la condanna: sei mesi di arresto per guida in stato di ebbrezza. Ma non è tutto. Gli hanno anche ritirato la patente e confiscato la sua macchina. Insomma, un conto salato per una bravata che avrebbe potuto evitare con un minimo di buon senso.
Tutto è iniziato il 21 luglio 2023, quando Rugani è stato fermato dalla polizia stradale nei pressi di Torino. Era notte, stava rientrando (probabilmente da una serata un po’ troppo allegra) e si è trovato davanti a un posto di blocco. L’alcol test non mente: l’alcol nel sangue era più del triplo del consentito. Nessun incidente grave, per fortuna, ma l’auto ha avuto qualche problema dopo un piccolo impatto autonomo.

L’evoluzione della situazione
Ora, la cosa interessante è che Rugani aveva la possibilità di chiudere tutto subito, pagando una multa di 5.000 euro e fine della storia. Invece, ha deciso di opporsi, provando a ottenere la messa alla prova, che gli avrebbe permesso di svolgere lavori socialmente utili e mantenere la fedina penale pulita. Peccato che abbia presentato la richiesta troppo tardi, quando ormai il tempo per questa opzione era già scaduto. Risultato? Processo, condanna e quella che dev’essere stata una bella batosta da digerire.
Il suo avvocato, ovviamente, ha tentato il tutto per tutto. Ha provato a mettere in discussione la validità dell’alcol test, sostenendo che l’apparecchio utilizzato non fosse stato revisionato da un centro autorizzato. Una difesa che, alla fine, non ha convinto il giudice. Vediamo se riusciranno a ribaltare la situazione!