Champions, Mondiale e Salernitana: un incidente gli ha quasi tolto la vita | “Profonda ferita sul volto”

Illustrazione di un incidente (Pexels FOTO) - goalist.it

Illustrazione di un incidente (Pexels FOTO) - goalist.it

L’incidente è stato terribile, ed ha rischiato di morire sul colpo. Quello che gli rimane sono delle cicatrici che gli ricordano ciò.

Il calcio è uno sport spettacolare, ma a volte può diventare pericoloso. Alcuni giocatori hanno rischiato la vita in campo, vittime di scontri, arresti cardiaci o traumi gravissimi che hanno lasciato tutti con il fiato sospeso.

Uno degli episodi più drammatici è stato quello di Christian Eriksen, che durante Euro 2020 si è accasciato al suolo per un arresto cardiaco. Fortunatamente, grazie al pronto intervento dei medici e all’uso del defibrillatore, il danese è sopravvissuto e ha persino ripreso a giocare.

Un altro caso famoso è quello di Petr Čech, che nel 2006 ha subito una frattura al cranio dopo uno scontro con un avversario. Ha rischiato la vita, ma dopo mesi di recupero è tornato in campo con il celebre casco protettivo, diventando un simbolo di resilienza.

Purtroppo, non tutti sono stati così fortunati. Marc-Vivien Foé si è spento sul campo nel 2003 per un collasso cardiaco improvviso. La sua morte ha segnato profondamente il mondo del calcio, spingendo le federazioni a introdurre misure di sicurezza più rigorose per proteggere i giocatori.

Una leggenda con una storia da raccontare

A volte, quando guardiamo i grandi campioni di calcio, li vediamo come figure quasi mitologiche, lontane dalla realtà di tutti i giorni. Eppure, dietro i trofei, la gloria e i riflettori, ci sono persone con storie incredibili, fatte di sacrifici, dolori e momenti che li hanno segnati per sempre. Franck Ribery è uno di quei giocatori che non ha solo lasciato il segno sul campo, ma anche nella vita di chi lo ha seguito.

Il talento francese ha scritto pagine di storia con il Bayern Monaco, vincendo tutto ciò che si potesse vincere. E poi, negli ultimi anni della sua carriera, ha portato il suo carisma anche in Serie A, con le maglie di Fiorentina e Salernitana. Ma prima ancora di diventare una stella del calcio mondiale, Ribery ha dovuto affrontare un’esperienza che lo avrebbe segnato per sempre, sia fisicamente che emotivamente.

Ribery con il Bayern Monaco (Wikipedia André Zehetbauer FOTO) - goalist.it
Ribery con il Bayern Monaco (Wikipedia André Zehetbauer FOTO) – goalist.it

L’incidente che ha cambiato tutto

Quando aveva solo due anni, Ribery fu coinvolto in un terribile incidente d’auto. Come raccontato dallo stesso calciatore in un’intervista riportata da Calcio Raffinatezza, il vetro del veicolo si frantumò:  “mi provocò una profonda cicatrice sul volto” racconta Ribery. Un segno indelebile che lo avrebbe accompagnato per tutta la vita e che, soprattutto da bambino, gli causò non poche sofferenze. Il piccolo Franck dovette infatti affrontare episodi di bullismo e prese in giro da parte di chi, anziché vedere oltre, si soffermava solo sul suo aspetto.

Eppure, con il tempo, quella cicatrice è diventata parte della sua identità. “Oggi ne sono quasi fiero”, ha dichiarato Ribery. E senza di essa, racconta, sarebbe stato una persona come le altre e non avrebbe mai avuto il carattere e la forte personalità che lo hanno distinto. Quel segno sul viso, che un tempo era motivo di dolore, è diventato la sua forza.