È tutto da rifare: “Squalifica non appropriata” | Sinner deve andare in tribunale

Sinner durante gli US Open del 2024 (Wikipedia Hameltion)

Sinner durante gli US Open del 2024 (Wikipedia Hameltion FOTO) - goalist.it

Sembra che la storia non sia finita qui per Sinner. A quanto pare è tutto da rifare, e sicuramente la situazione sarà diversa.

Nel mondo dello sport, le squalifiche fanno parte del gioco, ma a volte sembrano davvero ingiuste. Atleti fermati per errori arbitrali, decisioni esagerate o addirittura per regole poco chiare. E quando succede, le polemiche non mancano.

Un caso famoso è stato quello di Paolo Maldini, che nel 2003 venne squalificato per una partita di Champions League dopo un’ammonizione dubbia. Un’assenza pesante per il Milan, che dovette fare a meno del suo capitano in una gara decisiva.

Anche Serena Williams ha vissuto un momento assurdo agli US Open 2018, quando un arbitro l’ha penalizzata per “coaching” da bordo campo. Lei ha protestato, la situazione è degenerata e ha finito per perdere la finale tra mille polemiche.

Poi ci sono i casi di squalifiche per doping che si sono rivelate sbagliate. Uno su tutti? Sun Yang, il nuotatore cinese sospeso per anni in seguito a un test contestato. Dopo lunghe battaglie legali, la sua pena è stata ridotta, ma ormai la sua carriera ne aveva già risentito.

Una vicenda che lascia perplessi

Jannik Sinner fermo tre mesi per doping. Già questa frase suona surreale, considerando la reputazione del numero uno al mondo e il suo modo di vivere lo sport. Eppure, la vicenda con la WADA ha preso una piega che nessuno si sarebbe aspettato: emergono nuovi dettagli sulla gestione della sua squalifica e sulla mediazione che ha portato al patteggiamento.

Stando a quanto riportato dal Corriere della Sera e anticipato dalla BBC, la WADA ha proposto due soluzioni agli avvocati dell’azzurro: la prima a fine gennaio, la seconda a inizio febbraio, quando è partita la vera e propria trattativa. Alla fine, il 14 febbraio è stato raggiunto un accordo che ha permesso a Sinner di ridurre la squalifica iniziale, che avrebbe potuto essere molto più pesante. 

Sinner durante un allenamento (Wikipedia si.robi)
Sinner durante un allenamento (Wikipedia si.robi FOTO) – goalist.it

Chi paga e chi no

E qui arriva il punto più controverso: perché solo Sinner ha pagato? Il caso del clostebol è nato per una disattenzione del suo staff, in particolare dell’ex preparatore Umberto Ferrara e dell’ex fisioterapista Giacomo Naldi. Eppure, entrambi sono rimasti fuori da qualsiasi procedimento disciplinare. La spiegazione?

Nado Italia non ha ritenuto ci fosse intenzionalità nel loro errore, evitando di aprire qualsiasi tipo di inchiesta. Risultato: Sinner squalificato, loro assolti senza neppure un’indagine. Come se non bastasse, dal 2027 entrerà in vigore un nuovo codice WADA che avrebbe permesso a Sinner di cavarsela con un semplice “richiamo”.