Sinner, ormai non ci servi più: l’Italia ha trovato il suo erede | Gli ruba subito lo scettro

Sinner durante gli US Open del 2024 (Wikipedia Hameltion FOTO) - goalist.it
Sinner è storia passata? Difficile dire come sta la situazione, ma un suo possibile erede sta già appassionando i tifosi.
Nel tennis, il talento spesso si tramanda di generazione in generazione. Ci sono figli di grandi campioni che provano a seguire le orme dei genitori, con fortune alterne.
Un esempio è Sebastian Korda, figlio di Petr Korda, ex vincitore dell’Australian Open. Il giovane Sebastian ha già dimostrato di poter competere ai massimi livelli e sta scalando il ranking ATP con il suo stile elegante e aggressivo.
Anche Brandon Holt, figlio della leggenda Tracy Austin, ha iniziato a farsi notare. Non è ancora ai livelli della madre, ma il talento c’è e il tempo gioca a suo favore.
Essere “figli di” può essere un vantaggio, ma anche una pressione enorme. E poi ci sono gli eredi “non di sangue”, che in qualche modo ricevono in eredità le gesta e gli obbiettivi dei predecessori.
Un “piccolo” campione
Il tennis italiano sta vivendo un’epoca d’oro, con giovani talenti che continuano a emergere e a far sognare i tifosi. E tra i nomi da tenere d’occhio c’è sicuramente quello di Federico Cinà, diciassettenne palermitano che sta facendo parlare di sé con risultati sempre più convincenti. Certo, Jannik Sinner è ancora giovanissimo e sulla cresta dell’onda, ma chissà, magari il futuro potrebbe regalarci un altro fenomeno azzurro.
Il paragone con Sinner è inevitabile, non tanto per lo stile di gioco ancora in fase di definizione, ma per la mentalità vincente che sembra già avere. È uno di quei ragazzi che, pur senza clamore mediatico, stanno costruendo la propria carriera con impegno e determinazione. E a giudicare da quello che sta combinando nel circuito ITF, potrebbe davvero essere uno dei prossimi protagonisti del tennis italiano.
I risultati sono interessanti
L’ultima impresa è arrivata in Egitto, dove Federico ha conquistato il suo secondo titolo ITF, bissando il successo ottenuto lo scorso settembre a Buzau, in Romania. Questa volta, sulla superficie veloce di Sharm El Sheikh, ha messo in mostra il suo carattere battagliero, superando in finale lo statunitense Martin Damm con un doppio 7-6 (3). Un match tirato, giocato con la testa e con grande solidità nei momenti chiave.
A soli 17 anni, Cinà sta dimostrando di avere le qualità per scalare il ranking e, chissà, un giorno affacciarsi anche nel circuito maggiore. Non è ancora tempo di voli pindarici, ma i segnali sono incoraggianti. Il talento c’è, la fame pure. E se continuerà così, potremmo trovarci presto a parlare di lui come uno degli astri nascenti del tennis italiano.