Bufera Antonio Conte: i suoi calciatori usano medicinali fortissimi | Li obbliga ad uno ad uno

Fonte foto: Screen profilo Instagram Napoli
La situazione sembra essere abbastanza critica, e molti di loro ne usano parecchi. Ma cosa sta succedendo in casa Napoli?
Il calcio è uno sport ad alta intensità, e i giocatori spesso devono fare i conti con dolori, infortuni e recuperi accelerati. Per questo, l’uso di medicinali è più comune di quanto si pensi, sia per necessità mediche che per migliorare la performance.
Ci sono casi noti, come quello di Lionel Messi, che da ragazzino si sottoponeva a cure ormonali per stimolare la crescita. Oppure quelli più controversi, come Diego Maradona, che ha avuto una carriera segnata dall’abuso di sostanze, fino alla famosa squalifica per doping ai Mondiali del ‘94.
Poi c’è la questione degli antidolorifici, spesso usati per permettere ai calciatori di giocare anche quando non sarebbero al 100%. Zlatan Ibrahimović, ad esempio, ha raccontato di aver giocato gli Europei con la Svezia praticamente senza un ginocchio, grazie alle infiltrazioni.
Il confine tra necessità e abuso è sempre sottile, e il rischio è quello di compromettere la salute per una partita in più. Ma nel calcio moderno, la pressione è enorme, e per alcuni giocatori, dire “no” ai farmaci non è sempre un’opzione.
L’effetto Conte sui giocatori
Chiunque segua il calcio sa che Antonio Conte non è un allenatore qualsiasi. Non è solo questione di tattica o di risultati, è qualcosa di più profondo. Ha un’intensità che pochi altri hanno, una capacità unica di entrare nella testa dei suoi giocatori e di portarli oltre i loro limiti. Lavorare con lui non è una passeggiata: o ti allinei al suo metodo, oppure sei fuori.
Federico Marchetti, ex portiere della Nazionale, lo ha vissuto in prima persona durante l’Europeo del 2016 ed ha raccontato qualcosina a Fanpage. Lui stesso ha raccontato cosa significa avere Conte come allenatore, un tecnico che sa perfettamente chi vuole nella sua squadra e come tirare fuori il massimo da ogni giocatore.
La mentalità Conte e i sacrifici dei giocatori
Marchetti ha rivelato alcuni retroscena che danno un’idea di quanto Conte sia capace di spingere i suoi uomini oltre ogni limite. Prima degli Europei, durante il raduno a Coverciano, il tecnico aveva fissato un punto fermo: solo chi superava i suoi test fisici sarebbe stato convocato.
Nessuna eccezione, nessuna scappatoia. Alcuni giocatori, pur di farcela, ricorrevano persino a punture di Toradol per alleviare il dolore e continuare ad allenarsi. Un sacrificio che dice molto sull’intensità del lavoro con lui.