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La nascita dell’Inter: l’anniversario di una rivoluzione nel calcio italiano

Dalla scissione con il Milan alla nascita di un club dal respiro internazionale: la storia dell’Inter, tra successi, sacrifici e ideali

Milano, 9 marzo 1908. Nelle sale del Ristorante Orologio, a pochi passi dal Duomo, un gruppo di uomini si riunisce per dare vita a una squadra destinata a rivoluzionare il calcio italiano. Sono le 23:30 quando viene ufficialmente fondato il Foot-Ball Club Internazionale, con un nome che rappresenta il suo spirito più autentico: accogliere giocatori di ogni nazionalità, in contrasto con la politica restrittiva del Milan.

La decisione di creare un nuovo club arriva dopo una frattura insanabile all’interno del Milan. La dirigenza rossonera, sotto la pressione della FIGC, decide di escludere i giocatori stranieri, suscitando il malcontento di una parte del club. Quarantaquattro soci dissidenti, tra cui dirigenti e calciatori, firmano l’atto di fondazione dell’Inter, animati dalla volontà di rendere il calcio più aperto e internazionale.

Il vero artefice di questa rivoluzione è Giorgio Muggiani, giovane pittore futurista milanese ventunenne che non solo spinge per la creazione della nuova squadra, ma ne disegna anche il primo stemma, ispirato a quello dei club inglesi, riportando le lettere F, C, I, M. Sceglie i colori nero e azzurro, simboli del cielo terso della notte in cui l’Inter prende vita e un chiaro contrasto cromatico rispetto al binomio rossonero del Milan. Muggiani scrive anche lo storico verbale della fondazione, fissando nero su bianco la nascita del club.

In meno di un mese, l’Inter si affilia alla FIGC e inizia a disputare le prime amichevoli. Dopo qualche sconfitta iniziale, nel 1910 arriva la prima grande gioia: la squadra, guidata dal capitano Virgilio Fossati, vince il suo primo Scudetto. Il club dimostra subito la sua natura cosmopolita, con una rosa composta in gran parte da giocatori svizzeri, ma anche da talenti italiani pronti a emergere.

Guerra e sacrificio: l’Inter negli anni difficili e l’inizio del declino

Nel 1915, lo scoppio della Prima Guerra Mondiale interrompe bruscamente l’ascesa nerazzurra. Molti giocatori vengono chiamati al fronte, tra cui lo stesso Virgilio Fossati, che perde la vita sul Carso nel 1916. Anche Giorgio Muggiani parte per la guerra, servendo negli Alpini. Il club vive anni difficili, tra lutti e difficoltà economiche, ma riesce a sopravvivere grazie alla passione dei suoi tifosi.

Nel 1920, l’Inter conquista il suo secondo titolo nazionale, battendo il Livorno in finale. Tuttavia, il decennio successivo segna un periodo di declino. Nel 1922, la squadra rischia addirittura la retrocessione e si salva solo dopo uno spareggio contro la Libertas Firenze. Il club fatica a trovare stabilità, tra cambi di allenatori e difficoltà societarie.

Internazionale, stagione 1919-1920 – www.goalist.it

Leggende, personaggi indimenticabili e la nascita dell’Ambrosiana

Nonostante le difficoltà, in questi anni l’Inter vede emergere giocatori che entreranno nella storia. Giuseppe Asti, portiere e anima dello spogliatoio, è noto per il suo spirito combattivo. I fratelli Cevenini, in particolare Luigi III, diventano idoli dei tifosi. Tra gli allenatori, però, non tutti lasciano un segno positivo: l’inglese Bob Spottiswood, soprannominato “Bob Pastisùn” (pasticcione in dialetto milanese) per la sua scarsa competenza tattica, è ricordato più per le sue gaffe che per i risultati in campo.

Nel 1928, sotto la pressione del regime fascista, l’Inter si fonde con l’US Milanese, un club cittadino minore. La squadra cambia nome, diventando Ambrosiana, e abbandona momentaneamente il suo spirito originario. Molti tifosi e dirigenti nerazzurri si oppongono alla fusione, ma la decisione è irrevocabile. È la fine della prima grande era dell’Inter, che tornerà a brillare solo negli anni successivi, quando recupererà il suo nome e la sua identità.

Marta Franco

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