Incidente Senna, la cruenta confessione: “Ho rimosso tutto” | Ha perso la memoria dopo lo schianto

Illustrazione di Senna al Gran Premio di Gran Bretagna (Wikipedia PSParrot - Flickr FOTO) - goalist.it
La sua confessione spiazza tutti. Ha eliminato tutto ciò che è successo in quel fatidico giorno, non ricorda più nulla.
La Formula 1 è uno sport spettacolare, ma anche estremamente pericoloso. Gli incidenti fanno parte della storia di questo mondo, e nonostante le continue innovazioni in fatto di sicurezza, il rischio non sparisce mai del tutto.
Alcuni incidenti hanno cambiato per sempre la F1, come quello di Ayrton Senna nel 1994, che ha portato a una vera rivoluzione nelle misure di sicurezza.
Poi ci sono stati casi impressionanti come quello di Romain Grosjean nel 2020, con l’auto che ha preso fuoco ma lui è riuscito a salvarsi per un soffio. O quello di Jules Bianchi nel 2014, che invece ha avuto un epilogo tragico.
Oggi i piloti corrono con tute ignifughe, abitacoli rinforzati e il sistema Halo, che protegge la testa da impatti diretti. Ma la velocità e la competizione restano un mix esplosivo: basta un errore, un guasto meccanico o un contatto in gara per finire in una situazione pericolosa.
Un weekend da incubo
Ci sono momenti in cui il tempo sembra rallentare, in cui la realtà si confonde con un incubo a occhi aperti. È stato uno di quei fine settimana che sembrava scritto da un regista, ma non uno qualsiasi, uno come Stanley Kubrick, capace di mettere in scena qualcosa di perfettamente orchestrato e tremendamente drammatico. Venerdì un incidente spaventoso, sabato una tragedia che nessuno si aspettava, domenica il colpo di scena più terribile.
Il venerdì l’incidente era stato grave, ma sembrava rientrare nella normalità della F1, una di quelle situazioni che fanno trattenere il fiato, ma da cui ci si aspetta di vedere il pilota uscire con qualche graffio e un grande spavento. Il sabato, però, qualcosa si è spezzato. La sicurezza, quell’illusione che gli incidenti mortali fossero ormai solo un ricordo del passato, è svanita in un attimo. Poi la domenica. Una partenza caotica, pezzi di macchina volati in tribuna, spettatori feriti. E infine Senna.
L’incredulità e la rimozione
Ci sono eventi che la mente si rifiuta di accettare. La razionalità ci impone di vedere, di capire, di prendere atto, ma il cuore e l’istinto fanno di tutto per negare la realtà. “Ho rimosso tutto”, racconta Giorgio Terruzzi nel podcast di Giacomo Poretti, spiegando come abbia dovuto aspettare che qualcuno gli dicesse in faccia che Senna non c’era più per crederci davvero.
Senna non poteva morire, non lui. L’uomo che sembrava avere tutto sotto controllo, sempre un passo avanti agli altri. La mente cercava di proteggersi, di costruire una versione alternativa della realtà, ma alla fine la verità si è imposta. Senna era morto. E con lui, per molti, era finito qualcosa.