Approfondimenti

Allarme Juve in attacco: Kolomuania terminata… e ora?

di Vito Pio Romagno

La sconfitta contro la Dea in casa è frutto di disattenzioni difensive, ma anche in attacco la Juventus non scherza: il francese resta a secco dopo un inizio strabiliante

Ad oggi la Juventus non sta ottenendo ottimi risultati, con l’eliminazione ai play-off di Champions e successivamente in Coppa Italia contro l’Empoli ai quarti di finale. Negli ultimi anni il calcio è stato oggetto di discussione soprattutto per la modalità in cui un allenatore vuole interpretare il calcio. Max Allegri ha spiegato con poche parole anni fa che è uno sport semplicissimo: basta segnare un gol in più dell’avversario, costruendo le azioni con giocatori che indossano la stessa maglia. In un post partita ha poi ironizzato su questo argomento, dichiarando: “Lo spettacolo si vede al circo, qui bisogna vincere”. Infatti, proprio lo stesso livornese è stato messo in discussione per la poca “creatività” della sua squadra, ma nonostante ciò ha collezionato trofei importanti sulla panchina della “Vecchia Signora”, riuscendo anche a raggiungere 2 finali di Champions League e conquistando la Coppa Italia anche nel periodo più buio della storia bianconera (stagione 2023/2024).

Le 5 vittorie consecutive non sono bastate per la rincorsa al titolo. Un dato che fa preoccupare, oltre alla prestazione, è la difficoltà di segnare all’avversario, con la paura di perdere la partita. I dati e le statistiche del big-match confermano quanto detto dall’ex allenatore Allegri. Il 63% di possesso palla è relativo se poi si guarda anche il numero di tiri realizzati messi a confronto tra le due squadre: 11 della squadra di casa (2 in porta) contro i 28 (9 in porta) degli avversari. Il dato ancor più preoccupante è la prestazione del neo-acquisto di gennaio Kolo Muani, il quale non è riuscito ad impensierire la difesa avversaria, con 0 tiri in porta. Al 75’ lascia spazio al n.9 Vlahovic, il quale si presenta con un errore gigantesco, che consente all’Atalanta di siglare il poker. L’attaccante classe ’98 è a secco di gol esattamente dallo scorso 7 febbraio contro il Como al Sinigaglia (doppietta).
Eppure la dirigenza bianconera ha scelto di virare su un profilo giovane come quello di Thiago Motta, puntando a vincere e allo stesso tempo offrire il cosiddetto “bel gioco”, ma il motto bianconero cita ben altro… La Juventus dunque, esce dallo ‘Stadium’ tra i fischi dei tifosi, molti dei quali sono andati via ben prima della fine del match, delusi dal progetto e dai nuovi acquisti del direttore sportivo Giuntoli, che ha speso cifre folli per giocatori forti e di prospettiva, soprattutto in attacco (Koopmeiners, Nico Gonzalez, Conceicao ecc.). Purtroppo i soldi spesi sul mercato non incidono sempre in stagione (basti pensare al Milan di Fassone e Mirabelli, con l’obiettivo di vincere lo scudetto ad inizio stagione acquistando tanti giocatori, ma il campo ha detto ben altro, ovvero 7° posto). Seconda sconfitta in campionato per la ‘Vecchia Signora’, che costa carissima perché allontana definitivamente i bianconeri dalla corsa scudetto, salvo clamorosi colpi di scena. Il campionato non è ancora finito, con 10 partite rimanenti, ma la sensazione è che la squadra abbia perso la fiducia del nuovo allenatore e la situazione cominci ad essere tesa.

Questo articolo è stato realizzato nell’ambito del corso di Giornalismo Calcistico ed Uffici stampa organizzato dall’Élite Football Center.

 

Lisa Grelloni

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