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Milan ma che “diavolo” ti è successo? Ecco tutti gli errori targati Redbird che hanno riportato il Diavolo all’inferno

di Isaac Zarcone

Sembra essere passata una decade da quel Sassuolo 0-3 Milan, l’ultima giornata della serie a 2021/22, con i rossoneri allenati da Pioli che si apprestano ad alzare il loro 19esimo scudetto al termine di una lotta serratissima punto a punto con l’Inter. 3 anni più tardi ritroviamo il diavolo al nono posto in classifica a ben 8 punti dalla zona Champions, ma come si è arrivati a ciò? Ecco l’analisi della stagione 2024/25 del Diavolo.

Un’inizio preoccupante, Fonseca già in bilico

Non tenendo conto delle buone prestazioni nelle amichevoli estive, la stagione tormentata dei rossoneri parte nella peggiore delle ipotesi preannunciate, un pareggio all’esordio nel recupero da 0-2 a 2-2 col Torino di Vanoli, una bruciante e meritata sconfitta a Parma ed un secondo pareggio sempre per 2-2 ottenuto contro la Lazio con l’episodio discutibile di Theo e Leao durante il cooling break con i 2 calciatori rimasti sulla sponda opposta del campo mentre il tecnico portoghese dava le dritte da seguire sulla squadra, uno spogliatoio già incrinato ed un allenatore già sulla graticola questo è stato solo l’inizio di una stagione di involuzione con alcuni alti e moltissimi bassi. Durante la sosta delle nazionali già circolano alcuni nomi presi in considerazione dalla società per il post-Fonseca (Tudor-Sarri-Allegri-Terzic) pare che i vertici alti del Milan abbiano concesso tempo fino al derby della 5ª giornata per tirare le somme. Al termine della sosta i rossoneri vincono 4-0 col Venezia ma nonostante il risultato, il Milan non ha brillato sul punto di vista tattico anzi nei primi 15 minuti è proprio il Venezia a costruire le occasioni nitide più importanti per poi crollare per i goal da piazzato e su rigore del diavolo, aldilà del rotondo successo la prestazione rimane abbastanza spoglia dove sono più gli episodi ad aver caratterizzato il match. Nella settimana decisiva in vista del derby i rossoneri si apprestano a preparare il proprio esordio in Champions League, a San Siro l’avversario è il club che a lungo andare si dimostrerà essere il più insidioso dei gironi, il Liverpool di Arne Slot, nonostante l’inizio incoraggiante con il goal in apertura di Pulisic, i reds dominano per il resto della partita costruendo 15 occasioni da goal e bucando tre volte Maignan portando il risultato sul definitivo 1-3, il Milan esce tra i fischi e Fonseca finisce a serio rischio.

Fonte foto: Instagram Paulo Fonseca

Derby illusorio ed uno spogliatoio completamente diviso

Arrivati alla sera del 22 settembre in vista del big match serale secondo molti opinionisti questa partita avrebbe potuto essere l’ultima del tecnico ex Roma e Shakhtar sulla panchina del Milan. Difronte, i rossoneri trovano il grande incubo della scorsa stagione L’Inter di Simone Inzaghi in arrivo da sei derby vinti consecutivamente di cui l’ultimo nel giorno della vittoria della loro ‘’seconda’’ stella (non sulla carta), nell’ambiente Milan si assapora aria di ricostruzione ma nei 90 minuti il club rossonero mette in pratica una partita perfetta, il folle 4-2-4 super offensivo di Fonseca si rivela essere la mossa chiave della partita, i nerazzurri soffrono tantissimo i contropiedi fulminei del Milan, in apertura Pulisic sblocca la partita con una progressione personale, alla mezz’ora Dimarco con un diagonale mancino sull’out di sinistra pareggia i conti ed al minuto 89’ su una punizione battuta da Reijnders, il centrale Matteo Gabbia svetta di testa e mette dentro il definitivo 1-2 che interrompe la serie positiva nerazzurra e fa esultare Fonseca che grazie alla vittoria salva la panchina. Nella gara successiva con il Lecce, il Milan rifila 3 goal ai salentini salendo per una notte in testa alla serie a, l’unica notte in tutta una burrascosa stagione. Nonostante tre successi di fila in campionato i rossoneri non convincono mai dal punto di vista del gioco e nel secondo scontro di Champions League contro il Bayer Leverkusen si vedono surclassare completamente venendo schiacciati nella propria area di rigore per 60’ minuti, basterà un goal di Boniface ma nonostante la sconfitta anche se solo per 1-0 Fonseca ne esce nel post partita con una follia, la sua dichiarazione è chiara: ‘’questo è stato il miglior Milan stagionale’’ parole pesanti ma smentite dalle stesse statistiche, probabilmente il primo vero punto di rottura della stagione è partito proprio da quella intervista. Nel weekend successivo a Firenze arriva il crollo, la squadra sembra essere senza identità con una guerra interna tra calciatori e allenatore, i due episodi della partita solo eloquenti, 2 calci di rigore concessi ed entrambi falliti da due calciatori (Theo Hernandez-Abraham) non ritenuti rigoristi, nonostante lo sfogo nel post partita di Fonseca la miccia ormai è già accesa e dato ancora più preoccupante è l’immobilismo della società, sembra che tra i dirigenti nessuno si prenda la responsabilità di parlare ed il tecnico rimane solo.

Fiorentina-Milan (AC Milan Foto) – www.goalist.it

Impresa a Madrid, addio sogni scudetto: il fulcro della stagione di Fonseca

Arrivati all’8º turno di serie a i rossoneri sono ancora senza identità, il proseguire della stagione e formato da un numero impressionante di alti e bassi, al rientro dalla sosta un goal di Chukwueze contro l’Udinese fa tornare un sorriso al popolo rossonero, in settimana arriva anche il primo trionfo in Champions League 3-1 ai belgi del Club Brugge mentre la gara al Dall’Ara col Bologna viene rinviata per un’alluvione che ha colpito la città, nell’infrasettimanale a San Siro arriva il Napoli di Conte ma i partenopei mettono subito in chiaro la loro superiorità bastano 2 goal dei primi 45’ minuti per sbancare San Siro e spegnere i sogni di gloria rossoneri, la vittoria di misura a Monza non basta adesso il tecnico portoghese torna in bilico in vista delle successive due partite (Real Madrid e Cagliari), nella nuova settimana della sentenza Fonseca rischiara le carte, si presenta al Bernabeu con una rosa super offensiva e punta sull’equilibrio di Musah per limitare l’attacco dei galacticos, il risultato è leggendario i rossoneri vincono e convincono segnando 3 goal a Madrid, un’altra super prestazione che salva nuovamente Fonseca dall’esonero. Ma a questo giro bastano solo 3 giorni per rimettere tutto in discussione in una opaca partita a Cagliari i rossoneri prendono 5 goal (2 annullati) e vengono nuovamente bloccati in Serie A finendo a 7 punti dalla zona Champions. In vista della terza pausa stagionale la dirigenza non fa passi indietro e procede nuovamente con Fonseca tra lo scetticismo generale.

Real Madrid-Milan (AC Milan) – www.goalist.it

Stagione a due facce e la fine di Fonseca

Alla ripresa della pausa il discutibile Milan di Paulo Fonseca affronta una Juventus senza attaccanti costretta a schierare Koopmeiners e Mckennie come falsi nueve, il risultato è drammatico i rossoneri non si rendono mai pericolosi mentre i bianconeri giocano di ripartenza e cercano di limitare gli assalti degli esterni milanisti, il risultato finale è un mediocre e triste 0-0 arrivato dopo una partita apatica chiusa tra i fischi di San Siro in successione arriva un buon successo con l’Empoli per 3-0 ma la sconfitta di Bergamo contro l’Atalanta (2-1) ed un deludente pareggio per 0-0 col Genoa a San Siro nel giorno dei 125 anni di storia mettono il tecnico ormai alla porta, in Champions invece i ritmi pur non essendo troppo diversi il Milan pur non giocando in maniera brillante ottiene il massimo risultato, vincono a Bratislava per 2-3 e con lo Stella Rossa vincono 2-1 al 90’, in attesa degli ultimi 2 turni i rossoneri sono settimi in piena zona qualificazione diretta agli ottavi. Nonostante il buon percorso in Champions Fonseca ormai è giunto al capolinea, la vittoria al Bentegodi di misura non gli basterà per salvare la panchina. Nella serata del 29 dicembre 2024 arriva l’ultimo epilogo del tecnico portoghese, in un San Siro ormai spento ma comunque sempre esaurito il Milan strappa un pareggio per 1-1 contro la nuova Roma di Claudio Ranieri. Il pareggio non gli basta per salvare la panchina ma da molte indiscrezioni il tecnico era stato già esonerato ancora prima della gara con Sergio Conçeicao già pronto a fare da sostituto. Ma la vera polemica nasce nel post-partita, a Sky i telecronisti riferiscono a Fonseca dell’esonero tramite una domanda ed incredibilmente l’allenatore si trova in difficoltà rimanendo all’oscuro di tutto concludendo la sua avventura in rossonero con la dirigenza che non ha avuto la decenza di comunicargli l’esonero prima dell’intervista.

Paulo Fonseca in sala stampa (AC Milan Foto) – www.goalist.it

Conceiçao e la Supercoppa una grande allucinazione collettiva

Dopo il tremendo esonero di Fonseca la dirigenza si appresta a comunicare il neo allenatore, dopo l’esperienza al Porto arriva in rossonero Sergio Conçeicao anche lui tecnico portoghese, si presenta subito in Arabia per la Supercoppa di Riyad in vista della semifinale contro la Juventus, nel primo tempo però il 4-3-3 di Conçeicao viene completamente schiacciato dai bianconeri ed un goal di Yildiz porta avanti la Juventus, il primo tempo è un monologo bianconero con il Milan che rimane più sulla difensiva, poi nella ripresa il ribaltamento, la Juve abbassa il proprio baricentro ed allora i rossoneri negli ultimi 20 minuti giocano sugli spazi corti aggrediscono con maggiore intensità e poi svoltano la partita, prima un rigore di Pulisic conquistato e trasformato mette il Match in parità e poi 4 minuti più tardi su un cross di Musah la palla impatta su Gatti che con una deviazione beffarda punisce Di Gregorio mettendo in rete l’autogol del definitivo 1-2. Nonostante una prestazione non brillante Conçeicao mette in chiaro i suoi concetti, vuole una squadra di grinta che sappia dialogare tra le linee con una punta mobile ed esterni dediti al sacrificio. In vista della finale i rossoneri sembrano aver trovato entusiasmo l’avversario nella finale è quell’Inter che due anni fa distrusse i rossoneri per 3-0, ma questa partita è diversa, nel primo tempo i rossoneri costruiscono molto anche se in fase di finalizzazione si rendono poco lucidi poi allo scadere del primo tempo un gran goal di Lautaro sblocca la partita, ad inizio ripresa Taremi sul filo del fuorigioco timbra il 2-0 ma da lì in poi i rossoneri spesso distratti durante l’anno trovano una grinta ed un agonismo mai sfruttato nell’anno, poco dopo il 2-0 Theo Hernandez con una punizione sul palo di Sommer accorcia le distanze col suo primo goal al derby, nel finale prima Pulisic con un diagonale mancino pareggia la partita e poi all’ultimo minuto su un affondo di Leao si presenta in piena area piccola Abraham che con un appoggio a porta vuoto segna la rete del definitivo 2-3 che regala la Supercoppa al diavolo (il 50esimo trofeo).

Sergio Conçeiçao in Supercoppa (Fonte: account Instagram @acmilan)

Ritorno in Italia e addio Champions: anche Conceiçao finisce ai margini

Dopo una Supercoppa vinta con merito al ritorno in Italia l’obbiettivo dei rossoneri è chiaro, tornare a lottare per il 4 posto e raggiungere direttamente gli ottavi senza playoff, nell’esordio a San Siro col Cagliari il goal di Zortea gela i rossoneri fermando subito la rincorsa europea mettendo il risultato sul definitivo 1-1, nel recupero infrasettimanale di Como i rossoneri vincono in rimonta per 1-2 ma nello scontro diretto allo Stadium contro la Juventus i rossoneri vengono completamente annientati, prima Mbangoula e poi Weah regalano i tre punti alla Juventus che non vinceva da un mese, nonostante il cambio in panchina i rossoneri continuano ad andare a fasi alterne, in Serie a vinceranno una partita pazzesca col Parma per 3-2 con 2 goal del recupero, mentre il derby di ritorno finisce 1-1, punto che in vista della prestazione sorride più ai rossoneri, la fase finale della Champions si rivela essere una vera beffa, nonostante il successo di misura sul Girona (1-0) l’ultima giornata a Zagabria il Milan ha l’obbligo di vincere per confermare il piazzamento tra le prime 8, 2 gravi errori dei singoli condizionano la partita, prima Gabbia regala il vantaggio ai croati poi Musah si prende 2 gialli stupidi e lascia in 10 il diavolo, il finale è un deludente 2-1 della Dinamo Zagabria che fa scendere il Milan al 13 posto costringendoli a passare dai playoff trovando come avversario il Feyenoord. Anche in Serie A nonostante un grande mercato a gennaio con gli arrivi negli ultimi giorni di Walker, Gimenez, Joao Felix, Bondo e Sottil il Milan non riesce a dare la svolta alla stagione anzi subisce un involuzione clamorosa mettendo a rischio l’intero percorso stagionale, 2 sole vittorie con Empoli (0-2) e Verona (1-0), un eliminazione clamorosa contro il Feyenoord perdendo 1-0 in Olanda e pareggiando 1-1 a San Siro nonostante sul piano tattico il ritorno con gli olandesi è stata la miglior partita di Conçeicao da allenatore, gara poi sconvolta dall’espulsione di Theo Hernandez. Infine, arriva il punto più basso della stagione 3 sconfitte consecutive che fanno scendere il club al nono posto arrivate contro Torino (2-1), Bologna (2-1) e Lazio (1-2). Il tecnico è di recente finito sulla graticola e difficilmente verrà confermato per il finale di stagione con Allegri e De Zerbi come alternative pronte, arrivati a ormai a 9 giornate dal termine della stagione ormai il percorso rossonero è compromesso con la sola Coppa Italia ancora percorribile e la zona Champions distante 8 punti.

Questo articolo è stato realizzato nell’ambito del corso di Giornalismo Calcistico ed Uffici stampa organizzato dall’Élite Football Center.

Lisa Grelloni

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