Una carriera tra titoli e gloria, poi il Milan lo ha distrutto | “Non riesco proprio a dormire”

Milan vincitrice della Champions League nel 2003 (WIkipedia Soccer illustrated FOTO) goalist.it

Milan vincitrice della Champions League nel 2003 (WIkipedia Soccer illustrated FOTO) goalist.it

Il Milan lo ha letteralmente distrutto, sia nelle vittorie che nelle avversità. Alcune volte non riesce proprio a prendere sonno.

Nel calcio ci sono giocatori che sembravano destinati a una carriera stellare, vincenti con un club e pronti a ripetersi altrove, ma che invece si sono persi per strada. A volte è colpa degli infortuni, altre di scelte sbagliate o semplicemente di un ambiente che non li ha valorizzati.

Un caso clamoroso è quello di Kaká, che dopo aver vinto tutto con il Milan è andato al Real Madrid ma non è mai stato lo stesso giocatore. Gli infortuni e la concorrenza spietata lo hanno relegato ai margini, e la sua carriera ha preso una piega discendente da cui non si è più ripreso.

Anche Alexis Sánchez, dopo gli anni straordinari all’Arsenal, ha faticato enormemente al Manchester United. Arrivato con aspettative altissime, non è mai riuscito a imporsi, finendo per diventare un peso per il club. Il suo declino è stato così rapido da sembrare quasi irreale.

Poi ci sono giocatori come Philippe Coutinho, che al Liverpool brillava come pochi, ma dopo il trasferimento al Barcellona ha visto la sua carriera sgretolarsi. Non è mai riuscito a trovare la sua dimensione, finendo in prestiti continui e lontano dai riflettori.

Quando il calcio è più di una passione

Chi ama il calcio sa benissimo che una partita può cambiarti la giornata, la settimana o addirittura l’umore di tutta la famiglia. Per alcuni tifosi, però, è molto più di una semplice passione: è qualcosa che entra nella vita quotidiana, che condiziona il modo di affrontare le cose, le emozioni e perfino il sonno. Il risultato della propria squadra del cuore diventa un elemento centrale, quasi come un termometro emotivo che segna l’andamento del tempo.

Mauro Suma, storico giornalista e tifoso sfegatato del Milan, lo racconta senza mezzi termini. Le vittorie regalano euforia, fanno sentire tutto più leggero, mentre le sconfitte sono ferite che rimangono aperte per giorni. E non è solo una questione personale: anche chi gli sta vicino, come la moglie, ha imparato a riconoscere il suo umore in base ai risultati della squadra. Perché il calcio, per chi lo vive con questa intensità, non si spegne quando si esce dallo stadio o si spegne la TV.

Illustrazione di un ragazzo triste dopo la partita (Pixabay FOTO9 - goalist.it
Illustrazione di un ragazzo triste dopo una partita deludente (Pixabay FOTO9 – goalist.it

Il peso delle sconfitte e le notti insonni

Nel podcast Centrocampo, Mauro Suma racconta in modo sincero e appassionato quanto una sconfitta del Milan possa influenzare il suo stato d’animo. Quando i rossoneri perdono, la notte diventa un inferno. “Non riesco proprio a dormire” (fonte: Centrocampo Podcast, episodio 44). I flashback degli errori della squadra tornano in mente come un film che non si riesce a fermare. Ripensa alle occasioni sprecate, ai gol subiti, agli sbagli arbitrali. È un vortice di pensieri da cui è impossibile staccarsi.

Ma non è solo una questione di sonno. Le sconfitte del Milan condizionano le dinamiche familiari. La moglie sa già che, se la squadra perde, deve prepararsi a un marito silenzioso, pensieroso, con lo sguardo fisso nel vuoto e la mente ancora al campo. Il calcio, per chi lo ama davvero, non è solo u