Follia nel campionato italiano, presidente denuncia la Lega | “Arbitro in malafede”

Doveri nel 2019 (Depositphotos FOTO) - goalist.it

Doveri nel 2019 (Depositphotos FOTO) - goalist.it

Purtroppo, è successo di tutto e di più, e il presidenti si scaglia contro la lega per ciò che è accaduto alla sua squadra.

Nel calcio, i presidenti di club non sono certo tipi da stare zitti, soprattutto quando sentono di subire ingiustizie. Ogni tanto, qualcuno decide di passare dalle parole ai fatti e porta la Lega in tribunale. Motivo? Di tutto: calendari squilibrati, diritti TV mal distribuiti, decisioni arbitrali sospette. Insomma, il solito mix di soldi, potere e polemiche.

Uno dei casi più famosi è quello di Aurelio De Laurentiis, patron del Napoli, che più volte ha minacciato azioni legali contro la Lega Serie A per la gestione dei diritti televisivi e la ripartizione degli incassi. Stesso discorso per Massimo Cellino, ex presidente di Cagliari e Brescia, sempre in guerra con le istituzioni calcistiche per presunti trattamenti ingiusti ai suoi club.

Anche all’estero non mancano episodi simili. In Spagna, il presidente del Real Madrid, Florentino Pérez, ha spesso criticato la Liga per il controllo eccessivo sui contratti commerciali dei club. In Francia, Jean-Michel Aulas, ex presidente del Lione, ha contestato duramente la sospensione anticipata del campionato nel 2020, portando il caso fino ai tribunali.

Queste battaglie raramente cambiano le cose, ma fanno rumore e mettono pressione alla Lega. Alla fine, però, il calcio continua con le sue regole, i suoi interessi e i suoi infiniti conflitti. Perché, si sa, fuori dal campo si gioca un’altra partita, e spesso è anche più sporca.

Gli arbitri: tra errori e… altro

Gli arbitri sbagliano, succede. È umano, fa parte del gioco. Quante volte abbiamo visto decisioni discutibili, rigori dubbi, fuorigioco millimetrici? Ci arrabbiamo, sbuffiamo, ma alla fine lo accettiamo perché sappiamo che chi sta in campo può sbagliare, proprio come un attaccante che si divora un gol a porta vuota. Ma poi c’è un’altra categoria di errori. Quelli che non sembrano più semplici sviste, quelli che fanno pensare che ci sia qualcosa di più dietro. E allora il discorso cambia, perché il calcio diventa una storia di protagonismi fuori luogo e partite stravolte da decisioni inspiegabili.

E quando succede, non puoi fare finta di niente. Non puoi accettare che un match venga deciso non da un gol, ma da un fischio. E allora qualcuno alza la voce, e questa volta lo ha fatto @en3rix, presidente dei Caesar, dopo la partita contro i Black Lotus nella Kings League.

Illustrazione di un arbitro di calcio (Pixabay FOTO) - goalist.it
Illustrazione di un arbitro di calcio (Pixabay FOTO) – goalist.it

Il suo pensiero

En3rix non ci sta e lo dice chiaro e tondo in un video caricato su Instagram da controcalciotv. Un cartellino giallo, in certi contesti, non è solo un cartellino giallo. Soprattutto in un torneo come la Kings League, dove un’ammonizione significa giocare diversi minuti in meno. Ed è proprio da lì che è partito tutto: un giallo che ha cambiato la partita, portando poi al rosso di Loiodice e successivamente anche a quello di Bellusci. Insomma, una reazione a catena devastante, innescata da una decisione in cui l’arbitro ha voluto mettersi al centro della scena, senza neanche il supporto del VAR. Insomma, afferma sia stato un “Arbitro in malafede” (Controcalcio tv profilo Instagram).

E il presidente dei Caesar non si è fermato a uno sfogo post-partita. Ha parlato direttamente con chi gestisce gli arbitri, sperando che quella persona non diriga mai più una gara della sua squadra. Perché un errore può starci, fa parte del gioco. Ma quando il direttore di gara diventa il protagonista assoluto, senza un minimo di umiltà, allora il calcio perde la sua essenza.