Come gioca il Bologna di Vincenzo Italiano: dinamismo, pressing e costruzione veloce

Bologna-Lazio 5-0 (BolognaFC foto) - www.goalist.it
Un’identità offensiva e aggressiva, basata su costruzione dal basso, pressing alto e cambi di gioco per dominare la metà campo avversaria
Il Bologna di Vincenzo Italiano si schiera inizialmente con un 4-3-3, ma in fase di sviluppo si trasforma in un 4-2-3-1. Questo avviene grazie al lavoro di una mezzala che funge da invasore, supportando la punta sia negli inserimenti sia nella gestione del possesso. Il centrocampo è scaglionato, con un mediano davanti alla difesa che detta i tempi di gioco e distribuisce i palloni.
La fase di costruzione del Bologna parte dal basso, con il mediano che si smarca per ricevere e le mezzali che danno supporto. I terzini giocano larghi e alti, creando ampiezza e costringendo gli avversari a lasciare spazi centrali. L’obiettivo è sfruttare gli inserimenti verticali e i passaggi filtranti per superare la prima linea di pressing avversaria.
Il Bologna adotta un pressing alto con marcature a uomo su uomo, limitando tempo e spazio agli avversari. La linea difensiva si adatta ai movimenti offensivi avversari, ma questa strategia lascia spazi tra difesa e centrocampo. Quando il pressing viene aggirato, la squadra può trovarsi esposta a ripartenze pericolose.
Quando imposta il gioco, il Bologna si schiera con un 2-3-2-3: il mediano si abbassa tra i difensori, i terzini avanzano e le mezzali si muovono tra le linee. Se l’avversario non pressa alto, il modulo diventa un 2-1-4-3, con i terzini molto alti e i centrali difensivi che accompagnano l’azione. In fase di non possesso, il Bologna passa a un 4-1-2-3 o a un 5-3-2, adattandosi in base agli avversari.
Cambi di gioco e gestione del possesso
Una delle chiavi tattiche è il cambio di gioco, con rapidi passaggi lunghi per spostare il pallone sulle corsie esterne. Il Bologna è la squadra che effettua più cambi di gioco in Serie A. Italiano cerca di consolidare il possesso nella trequarti offensiva, mantenendo una linea difensiva molto alta per facilitare il recupero immediato del pallone.
I terzini hanno un ruolo chiave, partecipando attivamente alla fase offensiva con sovrapposizioni e cross. Le catene laterali, composte da terzino, mezzala e ala, creano superiorità numerica sulle fasce, attirando i difensori avversari e liberando spazi centrali. Giocatori come Lykogiannis e Holm offrono costante supporto all’attacco.

Punti di forza e punti di debolezza e l’evoluzione del Bologna
Il Bologna si distingue per fraseggio veloce, movimenti senza palla e pressing aggressivo, che rendono difficile per gli avversari impostare dal basso. Tuttavia, la marcatura a uomo può portare a disorganizzazione difensiva, con grandi spazi tra difensori e centrocampisti. Inoltre, i terzini, spesso molto alti, lasciano scoperti gli esterni difensivi, creando situazioni di rischio in transizione.
Rispetto al Bologna di Thiago Motta, la squadra di Italiano propone una costruzione più rapida e verticale. Il pressing è feroce e mirato al recupero palla immediato. Inoltre, la ricerca costante del cambio di gioco e il coinvolgimento dei terzini in fase offensiva rappresentano caratteristiche distintive che danno al Bologna un’identità chiara e ben definita.