O mio Dio, questa è una maledizione: Fiorentina, ennesima tragedia | Addio ad una leggenda

Illustrazione di una persona in lutto (Pexels FOTO) - goalist.it
Purtroppo la Fiorentina deve dire addio ad una leggenda. Una situazione del genere nessuno se la sarebbe mai immaginata!
Ci sono addii che non sembrano vere partenze. Quando un giocatore è diventato il simbolo di un club, salutarlo è un colpo al cuore, anche se magari era nell’aria da tempo. Sono quei momenti in cui lo stadio si ferma, la gente si alza in piedi e gli occhi si fanno lucidi.
Il calcio ne ha visti tanti. Totti che lascia la Roma dopo una vita in giallorosso, con un Olimpico in lacrime e lui che a stento riesce a parlare. Iniesta che saluta il Camp Nou tra abbracci e silenzi, dopo aver vinto tutto col Barcellona. Del Piero che chiude la sua avventura con la Juve tra applausi infiniti, e Gerrard che dice addio ad Anfield sotto la pioggia (tanto per rendere il tutto ancora più cinematografico).
In questi momenti, i trofei contano poco. È il legame con la maglia, con i tifosi, con la città che si sente tutto insieme. A volte si tratta di scelte dolorose, altre inevitabili, ma sempre cariche di emozione. E ogni volta ci si rende conto di quanto certi calciatori siano stati molto più di semplici professionisti.
Perché quando se ne va una leggenda, non stai solo perdendo un numero in campo. Stai salutando un pezzo della tua storia. E sì, fa male. Ma è anche il bello del calcio.
Quando se ne va qualcuno di famiglia
Nel calcio ci sono figure che, anche se non segnano gol o non alzano trofei, diventano parte dell’anima di una squadra. Gente che sta dietro le quinte, ma che c’è sempre: nello spogliatoio, in panchina, nei momenti belli e in quelli duri. E quando uno di loro se ne va, il vuoto si sente forte. Non solo nei corridoi del centro sportivo, ma anche nel cuore di chi quel club lo vive ogni giorno.
È quello che è successo alla Fiorentina, che in queste ore piange la scomparsa improvvisa di Roberto Giachetti. Un nome che magari non tutti conoscono fuori da Firenze, ma che per il mondo viola è una vera e propria istituzione. Lo ha comunicato il Museo Fiorentina con un messaggio pieno di affetto e rispetto, facendo sapere che Roberto è scomparso il 18 marzo 2025, in silenzio.

Una vita accanto alla Viola
Roberto Giachetti è stato lo storico team manager della Fiorentina dagli anni ’80 in poi. Per oltre vent’anni ha vissuto la panchina viola, stagione dopo stagione, fianco a fianco con i giocatori, gli allenatori, e tutto lo staff. Sempre lì, una presenza costante e rassicurante.
Figlio di Luciano Giachetti, il direttore sportivo che ha costruito la Fiorentina campione d’Italia nel 1955-56, Roberto ha portato avanti la passione di famiglia con serietà e discrezione, diventando una figura simbolica per chiunque abbia indossato la maglia viola in quegli anni.