Milan derubato: il calciatore ha confessato tutto | “Il rigore non c’era mai”

Illustrazione del Milan nel 2025 (LaPresse FOTO) - goalist.it
Il calciatore, dopo tanti anni, ammette tutto. E il Milan dopo anni si sentirà ancora di più “derubata”, ma non può farci nulla.
Nel calcio, l’errore fa parte del gioco, ma ci sono giocatori che proprio non lo accettano, soprattutto quando li riguarda direttamente. Alcuni protestano in modo plateale, altri mettono pressione agli arbitri con atteggiamenti insistenti, sperando di far cambiare loro idea o ottenere decisioni favorevoli.
Basta guardare certe partite ad alta tensione per vedere capitani e veterani circondare l’arbitro dopo un fallo dubbio o un fuorigioco millimetrico. Alcuni sanno come giocare psicologicamente, insinuando il dubbio nella testa del direttore di gara, soprattutto quando non c’è il VAR a fare chiarezza immediata.
Ci sono anche quelli che simulano o accentuano contatti per spingere l’arbitro a fischiare a loro favore. Qualche volta funziona, altre no, ma di sicuro crea tensione in campo e condiziona il ritmo della partita. Alcuni giocatori sono così abili nel farlo che riescono a ribaltare situazioni sfavorevoli senza che nessuno se ne accorga.
Alla fine, però, la verità viene spesso a galla, tra replay e polemiche post-partita. E quando un arbitro si accorge di essere stato influenzato, la prossima volta potrebbe non essere così indulgente. Il calcio è anche questo: un mix di astuzia, pressione e, a volte, piccole ingiustizie che fanno discutere per giorni
Un episodio che brucia ancora
Ci sono partite che restano impresse nella memoria dei tifosi, momenti che sembrano congelati nel tempo, pronti a riemergere anche decenni dopo. E il Milan-Deportivo della Champions 2000-01 è uno di quei casi. Un match dal sapore amaro per i rossoneri, che si giocarono il passaggio del turno in una notte carica di tensione. Uno di quegli episodi che, a rivederli oggi, fanno ancora discutere.
Shevchenko, implacabile dal dischetto, pareggiò i conti, ma non bastò: alla fine, fu il Deportivo di Capdevila a qualificarsi. Fin qui, storia nota. Ma ecco il colpo di scena, arrivato 24 anni dopo, come una confessione a scoppio ritardato.
La sua confessione
Joan Capdevila ha deciso di togliersi un peso. In un’intervista esclusiva a Cronache di Spogliatoio, ha ammesso candidamente di essersi buttato: “Il rigore non c’era mai” (fonte: Cronache di Spogliatoio). Una frase che, letta oggi, suona come un piccolo terremoto per i tifosi rossoneri. Quella decisione arbitrale cambiò il destino di una squadra.
Capdevila l’ha detto con leggerezza, quasi come un aneddoto curioso, ma per chi c’era quel giorno e ha visto il Milan uscire dalla Champions, la risata viene un po’ più amara. Forse è tardi per recriminare, ma non per ricordare.