Come giocherà la nuova Juventus di Igor Tudor: verticalità, aggressione, modulo e sorprese

Igor Tudor è il nuovo allenatore della Juve (Juventus FC foto) - www.goalist.it
Con il ritorno del croato sulla panchina bianconera, ecco cosa potrebbe cambiare nella Juve: verticalità, aggressività e una difesa a tre
Igor Tudor torna alla Juventus, questa volta da allenatore. Dopo aver vestito la maglia bianconera da calciatore e aver fatto parte dello staff tecnico sotto Pirlo, ora sarà lui a guidare la squadra. Il suo obiettivo è chiaro: riportare la Juve nelle prime quattro posizioni e garantire un posto in Champions League. Con un finale di stagione da gestire, il tecnico croato dovrà imprimere subito la sua impronta tattica e dare una nuova identità alla squadra.
L’ex allenatore di Hellas Verona e Lazio ha spesso utilizzato il 3-4-2-1, un modulo che potrebbe valorizzare i giocatori a disposizione. Questo sistema di gioco garantisce copertura difensiva, aggressività in mezzo al campo e libertà per i trequartisti. Il passaggio a questa nuova configurazione rappresenta una netta discontinuità rispetto al lavoro svolto da Thiago Motta. La Juventus dovrà adattarsi velocemente alle richieste del nuovo tecnico per essere competitiva.
L’adozione del 3-4-2-1 potrebbe portare benefici a diversi giocatori. La difesa a tre vedrà protagonisti Kalulu, Gatti e uno tra Kelly e Veiga. A centrocampo, Weah, Thuram, Locatelli e Cambiaso sembrano i candidati principali per una maglia da titolare, mentre McKennie rischia di perdere spazio. In attacco, Koopmeiners e Yildiz potrebbero essere i trequartisti a supporto di Vlahovic. Kolo Muani e Nico Gonzalez, invece, dovranno sgomitare per trovare un posto da titolari.
Dusan Vlahovic potrebbe essere il grande vincitore del nuovo sistema tattico. Tudor lo ha sempre stimato e lo ritiene uno dei migliori attaccanti della Serie A. Anche Koopmeiners potrebbe trarre vantaggio dal nuovo modulo, tornando a ricoprire il ruolo che aveva a Bergamo. Andrea Cambiaso, se schierato a tutta fascia, potrebbe aumentare la sua incidenza offensiva. Di contro, Kolo Muani, McKennie e Nico Gonzalez rischiano di perdere centralità, dovendo adattarsi a un contesto che potrebbe penalizzarli.
Il ritorno alla difesa a tre e il “problema” degli esterni
Una delle principali innovazioni tattiche del tecnico croato sarà la difesa a tre in fase di possesso, che si trasformerà in una linea a quattro quando la squadra dovrà difendersi. Senza Bremer, Kalulu, Gatti e Veiga saranno i principali interpreti del nuovo assetto. Anche la gestione degli esterni sarà fondamentale: ci sono tanti giocatori con caratteristiche offensive che dovranno adattarsi al nuovo sistema di gioco.
La Juventus ha diversi esterni offensivi che potrebbero faticare nel 3-4-2-1. Tudor ha già affrontato un problema simile alla Lazio, adattando Zaccagni a un ruolo più difensivo. La soluzione potrebbe essere simile in bianconero, con Gonzalez e Conceição che dovranno trovare il loro spazio tra trequarti e corsie laterali. Anche Cambiaso e Weah avranno un ruolo chiave nel dare equilibrio alla squadra.

Il rilancio di Koopmeiners e la coesistenza di Vlahovic, Kolo Muani e Yildiz
L’olandese potrebbe essere una pedina fondamentale per la Juventus di Tudor. Gasperini lo ha utilizzato sia da trequartista che da centrocampista centrale, e Tudor potrebbe fare lo stesso. Se Koopmeiners verrà arretrato, potrebbe affiancare Locatelli e dare più solidità al centrocampo. Se invece verrà avanzato, potrebbe supportare Vlahovic in fase offensiva, sfruttando il suo tiro dalla distanza e la capacità di inserimento.
Schierare contemporaneamente Vlahovic, Kolo Muani e Yildiz potrebbe essere complicato per Tudor. Il pressing alto e la marcatura a uomo richiedono sacrificio e abnegazione, caratteristiche non sempre compatibili con tre giocatori offensivi insieme. Più probabile che il tecnico opti per un mix tra qualità e fisicità, magari affiancando a Yildiz un centrocampista più dinamico come McKennie o Koopmeiners. La Juventus di Tudor è tutta da scoprire, ma le prime scelte del tecnico croato ci diranno molto sulla sua filosofia di gioco.