“Conviene non andare al Mondiale”: umiliazione totale per l’Italia | Chiesto il ritiro della squadra

Luciano Spalletti

Luciano Spalletti (Profilo X Azzurri FOTO) - goalist.it

Non è un buon periodo per Spalletti e la Nazionale, che ora dovranno fare i conti con un girone tostissimo.

Non è andata bene, di nuovo. L’Italia è uscita dalla Nations League battuta dalla Germania, e il solito senso di amarezza si è fatto sentire forte. Non tanto per il risultato in sé, ma per quel deja-vu che ormai accompagna gli Azzurri in ogni fase decisiva. Un po’ come se, appena si alza la posta, ci spegnessimo.

Il match contro la Germania non è stato un disastro, ma nemmeno un segnale incoraggiante. Ancora una volta, troppe disattenzioni dietro e poca concretezza davanti (escludendo Kean). Si salva qualcosa, certo, ma resta la sensazione che non ci sia ancora una vera identità. E quando giochi contro squadre che invece la loro identità ce l’hanno eccome, la differenza si vede.

Ora, dopo l’uscita dalla Nations, si guarda al girone di qualificazione per il Mondiale. Sulla carta, niente di impossibile: Norvegia, Estonia, Israele, Moldova. Ma lo sappiamo bene: in questo momento storico, anche nomi che un tempo ci facevano sorridere oggi ci mettono ansia. Perché se sbagli l’approccio, ti trovi subito con l’acqua alla gola.

E quindi la domanda sorge spontanea: abbiamo davvero paura della Norvegia? O è più la paura di noi stessi, del ripetere gli stessi errori?

La Norvegia e i suoi talenti

Parliamoci chiaro: la Norvegia non è il Brasile del 2002, ma non è nemmeno quella di dieci anni fa. Haaland là davanti è un mostro. Odegaard ha classe e intelligenza da vendere. E attorno a loro c’è un gruppo di giovani interessanti, che giocano nei top campionati europei. Non sarà una corazzata, ma se li sottovaluti ti puniscono.

Detto questo, come squadra devono ancora fare il salto vero. Nei momenti decisivi spesso mancano, faticano a imporsi, e qualcosa si inceppa. Quindi no, non è una nazionale che fa tremare le gambe, ma neanche da prendere alla leggera. Il punto è che se l’Italia continua a ballare in difesa come nell’ultima uscita… con gente come Haaland, rischi di fare una figuraccia.

Luciano Spalletti nel periodo all'Inter (Wikipedia Вячеслав Евдокимов FOTO) - goalist.it
Luciano Spalletti nel periodo all’Inter (Wikipedia Вячеслав Евдокимов FOTO) – goalist.it

Fame e tensione

Queste discussioni sono avvenute davanti ai microfoni di Cronache di Spogliatoio, evidenziando in primis che il momento può essere un fattore enorme. Se la Norvegia arriva con la giusta fame e senza troppa pressione, potrebbe sorprenderti. Ma lo stesso vale per l’Italia: se entri in campo nervoso, contratto, con quella paura di sbagliare che ti blocca le gambe, anche la Moldova ti può creare problemi. E non è una battuta.

Attenzione anche a Israele. A livello giovanile, negli ultimi anni hanno fatto passi da gigante. Sembrano piccoli, ma crescono bene e giocano con spensieratezza. Insomma, è un girone che, se lo affronti con sufficienza, ti punisce. E infatti, come ha detto Fabrizio Biasin alla fine del video di Cronache di Spogliatoio, se hai difficoltà a passare un girone così… “forse è meglio non andarci proprio, al Mondiale”. E in fondo, un po’ lo capiamo.