Uno scudetto storico e la Nazionale: Sarri lo ha cacciato con il figlio appena nato | Rissa sfiorata in ufficio

Maurizio Sarri

Maurizio Sarri sulla panchina della Lazio -(Depositphotos FOTO) - goalist.it

Ciò che è successo sembra quasi irreale, con Sarri che si trova costretto a cacciare un calciatore. Cos’è successo?

Nel calcio se ne vedono di tutti i colori, ma certi allenatori riescono davvero a superare ogni aspettativa. C’è chi urla come un forsennato a bordo campo, chi lancia bottigliette, e chi… fa cose decisamente fuori dal comune con (o contro) i propri giocatori.

Un esempio? Marcelo Bielsa, il “Loco”, che spiava gli allenamenti degli avversari per preparare al meglio la partita. O Giovanni Trapattoni, che una volta benedisse il campo con l’acqua santa. Poi ci sono quelli più “fisici”, tipo Gattuso, che se potesse entrerebbe in campo a pressare lui stesso. E ogni tanto qualcuno i calciatori li prende pure a schiaffetti motivazionali (sì, è successo).

Non sono sempre gesti folli: ci sono anche stranezze più… tenere. Come Zeman, famoso per non parlare quasi mai coi suoi giocatori, ma capace di tirar fuori squadre che correvano come matti. O Klopp, che abbraccia tutti come un papà post-gol. I metodi cambiano, ma la passione è la stessa.

Insomma, ognuno ha il suo stile. A volte funziona, a volte no. Ma di certo, quando un allenatore è un po’ “matto”, lo ricordi per sempre.

Meglio non dire certe cose

Immagina di essere in una grande squadra, all’inizio della stagione, e di pensare: “Dai, quest’anno mi gioco le mie carte”. Poi però ti ritrovi in una stanza con l’allenatore che ti guarda e ti dice, più o meno: “Forse è meglio che te ne vai. Ora. Tipo adesso”. È più o meno quello che è successo a Danny Drinkwater ai tempi del Chelsea, durante l’era Sarri. E no, non è uno sketch. È proprio quello che ha raccontato lui stesso in un’intervista, con quella sincerità un po’ amara di chi le ha viste tutte.

Un giorno è arrivato Sarri, con il suo inglese “non proprio fluente”, e quel famoso incontro dell’ultimo giorno di mercato. Drinkwater era tranquillo, pensava a tutto tranne che a un addio improvviso. Aveva anche un figlio piccolo avuto da poco, quindi già mille pensieri per la testa. E invece…

Sarri durante una discussione con Pioli (Lapresse FOTO) - goalist.it
Sarri durante una discussione con Pioli (Lapresse FOTO) – goalist.it

Cos’è successo?

A quel punto è andato in scena un dialogo surreale. Drinkwater entra nell’ufficio e si sente dire che dovrebbe andare in prestito, nonostante manchi un’ora alla chiusura del calciomercato. La risposta di Sarri è stata alquanto tranquilla, dicendo che ci sono tante squadre, anche in Serie A.

Risultato? Niente trasferimento, tanta frustrazione, e una stagione che si è trascinata male. Eppure, Drinkwater non era arrivato al Chelsea come uno qualunque. Veniva dal miracolo Leicester, aveva vinto la Premier, le aspettative erano alte.