Bonolis: “Finale Champions League Inter? Moratti mi invitò ma mia figlia aveva la laurea in Vermont”

Paolo Bonolis - Inter

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“Andai nel Vermont e chiesi al mio hotel dove si potesse guardare la partita. Sembravo Nino Manfredi in ‘Pane e cioccolata’”

Paolo Bonolis, il noto conduttore nel podcast Doppio Passo ha raccontato quando l’Inter vinse la Champions League: “Anello del triplete? Me l’ha regalato Javier Zanetti. È stata l’esperienza più brutta della mia vita. Io registravo una puntata di Ciao Darwin la sera della semifinale di ritorno contro il Barcellona e feci registrare la trasmissione in anticipo per non perdermi neanche un minuto della partita. Nonostante la sconfitta per 1-0, l’Inter raggiunse la finale. Prima di uscire dagli studi ricevetti una chiamata dal presidente Massimo Moratti che mi invitò alla finale di Madrid e avrei viaggiato sul suo aereo privato. Quella notte, intorno alle 4 giunse la chiamata di mia figlia che annunciava la laurea in Vermont il giorno stesso della finale dell’Inter. Le tentai tutte, cercai qualsiasi connessione aerea anche con voli privati costosissimi che mi consentisse di presenziare a entrambi gli eventi.

Purtroppo non fu possibile. Andai nel Vermont e chiesi al mio hotel dove si potesse guardare la partita. Mi indicarono un bar che trasmetteva la finale di Champions League. Lo schermo era meraviglioso ma erano tutti nazi, erano tutti tedeschi, un muro di nazi. Sembravo Nino Manfredi in ‘Pane e cioccolata’. Mi sono messo sul tavolino e ho ordinato un piatto di würstel con crauti e un litro di birra. Al primo gol di Diego Milito volevo urlare gol ma è uscito un verso. Sembravo Frankenstein junior. Si sono girati tutti ma alla fine sono stati carini, al triplice fischio mi hanno detto bravo”.