ADDIO CALCIO: mi ritiro, non mi chiama più nessuno I L’iconico allenatore italiano si ritira I Dopo la nazionale gli chiudono tutte le porte in faccia

Illustrazione della Nazionale italiana (LaPresse FOTO) - goalist.it
Purtroppo sembra che la sua esperienza terminerà qui, nessuno lo chiama più e probabilmente sarà addio per sempre.
Non tutti i calciatori riescono a scegliere il momento perfetto per dire addio. Alcuni, semplicemente, smettono perché nessuno li cerca più. Nessuna chiamata, nessuna offerta: solo silenzio. E a quel punto capisci che forse è il momento di appendere gli scarpini al chiodo.
Spesso succede a quei giocatori che magari erano fortissimi da giovani, ma che a un certo punto si sono persi per strada. Infortuni, cali di forma, squadre sbagliate… e piano piano il telefono smette di squillare. Dev’essere dura, soprattutto per chi ha vissuto tutta la vita sui campi.
C’è chi prova a resistere, accettando contratti in categorie sempre più basse o andando a giocare dall’altra parte del mondo. Ma arriva un momento in cui anche questo non basta più. E allora meglio fermarsi, magari in silenzio, senza grandi annunci.
Alla fine, ritirarsi così è triste, ma anche umano. Non tutti hanno il finale da sogno con lo stadio pieno e gli applausi. A volte il calcio ti saluta piano piano, senza far rumore.
Quando il telefono non squilla più
Il mondo del calcio sa essere crudele, non c’è molto da girarci intorno. Un giorno sei su tutte le prime pagine, quello dopo ti ritrovi a sperare in una telefonata che non arriva mai. È quello che sta vivendo Roberto Donadoni, grande tecnico ed ex bandiera del Milan, che dopo l’ultima delusione ha praticamente deciso di dire basta.
Non ce l’ha fatta a reggere un’altra attesa a vuoto. Tra cambi di panchina a raffica in Serie lui è rimasto sempre lì, in attesa di una chiamata che non è mai arrivata. E le panchine saltate in Serie A quest’anno sono state davvero tante!
L’amaro in bocca
In una recente intervista al Corriere dello Sport, Donadoni non ha nascosto un grande dispiacere: quello di non essere stato chiamato dal Parma. Al posto suo hanno chiamato Chivu, che non ha ancora maturato tantissima esperienza come allenatore, e questo lo ha amareggiato.
E capiamolo: non allena da cinque anni, praticamente da quando ha lasciato la Cina. Lì aveva salvato una squadra quasi spacciata, ma poi, dopo qualche mese, era finita male a causa di litigi con un dirigente. Insomma, forse s’ora in poi non vedremo più Donadoni seduto su una panchina, e questo forse amareggia un po’ chi segue il calcio.