“Vita privata inesistente: oggi è anche peggio”: il campione d’Italia e del Mondo sbotta ai microfoni I “Altro che vita tranquilla”

Italia campione del mondo (LaPresse FOTO) - goalist.it
La vita di un calciatore, sotto il punto di vista della privacy e della vita privata, può essere dura. Alcuni di essi non la prendono bene.
Capita spesso che i calciatori, dopo una partita tesa, perdano un po’ la pazienza davanti ai microfoni. La tensione, la stanchezza, magari qualche decisione arbitrale discutibile… ed ecco che esplodono.
Uno dei più famosi è Zlatan Ibrahimović, che non si fa certo problemi a dire quello che pensa, anche a costo di sembrare arrogante. Se qualcosa non gli va, lo capisci subito. Altro che frasi fatte.
Anche Antonio Cassano ha regalato perle in conferenza stampa. Direttissimo, senza filtri, e spesso più divertente che irriverente. A modo suo, è diventato quasi un’icona delle “interviste fuori controllo”.
Poi ci sono quelli che sbottano una volta sola, ma lasciano il segno. Ricordi Gennaro Gattuso? Il famoso “perché dobbiamo soffrire” è ancora citato oggi. Insomma, il calcio, oltre al talento, regala anche momenti di puro spettacolo verbale.
Vita privata: mica facile come sembra
Quando smetti di fare il calciatore, pensi che finalmente la vita ti regali un po’ di tregua, no? Tipo: meno riflettori, più privacy, serate tranquille. Beh, spoiler: non funziona proprio così. Anzi, a volte va pure peggio. Quando stai dentro al mondo del pallone, hai un’etichetta addosso, sei “il giocatore di…” e basta. Ma quando appendi gli scarpini al chiodo, ti accorgi che quell’etichetta… non se ne va.
C’è anche un altro lato della medaglia. Prima la tua vita era scandita da allenamenti, partite, ritiri. Adesso puoi fare quello che ti pare, ma non è facile come sembra. L’abitudine alla routine ti manca, pure se non lo vuoi ammettere. E magari inizi a girare il mondo, a cercare nuove passioni, ma intanto la gente continua a vederti come quello che eri, non quello che stai cercando di diventare.

La verità dietro ad un viaggio
Ecco, prendiamo Francesco Totti, per esempio. In questi giorni è volato fino in Russia, a Mosca, e si è raccontato in una lunga chiacchierata su Match Tv. Tra una risata e un momento serio, ha detto che dopo aver smesso di giocare ha fatto il dirigente alla Roma per alcuni anni. Poi ha provato altre strade, senza troppa pressione addosso. Oggi, dice, vive per il suo piacere personale. E si vede che è felice, finalmente libero.
Quando era calciatore, invece, la sua vita era sempre sotto i riflettori e pensava che una volta “disoccupato”, la vita sarebbe cambiata radicalmente, e invece ancora si parla molto di lui. Del resto, è il capitano storico della Roma, una leggenda vivente e probabilmente dovrà ancora lottare per la privacy per un bel po’ di anni.