Lautaro cuore d’oro! Paga il conto da Corbetta del cliente disonesto scappato dal ristorante gestito dai disabili

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Corbetta - www.goalist.it

Scrive il Corriere della Sera, alla fine il conto non saldato è stato pagato per ben due volte, la prima grazie a un «cliente» davvero speciale, il capitano dell’Inter Lautaro Martínez. Lieto fine per la vicenda che ha reso, suo malgrado, famosa l’Osteria Din Don Dan di Corbetta, gestita da giovani disabili. La settimana scorsa, un uomo aveva cenato al locale, ordinando cibo e vino in abbondanza e poi, con una scusa, aveva distratto il personale ed era fuggito senza pagare, lasciando un conto non saldato di oltre 100 euro. Il responsabile, un quarantenne che abita nel Milanese, è stato poi identificato dai carabinieri, grazie alle telecamere di video sorveglianza del locale.

Ma, grazie alla video-denuncia dal sindaco di Corbetta, Marco Ballarini, che aveva raccontato l’episodio sui social, è scattata una gara di solidarietà. «Molta gente ha contattato sia me che il ristorante, offrendosi di pagare il conto, ma a tutti abbiamo suggerito di andarci a pranzo o a cena» racconta. Poi, lunedì, la sorpresa. Un collaboratore di Lautaro Martínez si è presentato all’Osteria, con la sua maglia autografata e una dedica speciale per i ragazzi. E anche i saluti e un arrivederci: al momento il campione non può allontanarsi dal ritiro, per gli impegni in vista della Champions, ma, un domani, chissà che non faccia un salto all’Osteria. Insieme alla maglia nerazzurra n.10, anche una donazione che saldava il conto.

«Un gesto che viene da un cuore grande» scrivono i ragazzi di Din Don Dan, felicissimi i ragazzi, nonché a loro volta calciatori: l’idea del ristorante è nata sui campi da calcio. Il fondatore è Claudio Beretta, responsabile della divisione calcio paralimpico per l’Ac Ossona, squadra in cui militano anche alcuni dei giovani impiegati al ristorante. Di comune intesa, Beretta e collaboratori hanno deciso di tramutare la donazione del capitano dell’Inter in una cena «sospesa» all’Osteria, per persone non abbienti.

Martedì mattina, una nuova svolta: la compagna dell’uomo che non aveva pagato il conto, ha telefonato al ristorante, porgendo le proprie scuse a nome del cliente disonesto e spiegando di aver lasciato in una busta sia l’ammontare del conto che una mancia per i dipendenti. Da ulteriori indagini, è emerso che l’uomo aveva già pranzato senza pagare in altri tre locali del paese, ma gli episodi non erano stati denunciati. Il conto, quindi, alla fine è stato saldato per ben due volte. Ma, anche in questo caso, i soldi sono stati devoluti in beneficenza. «Il locale ha scelto di donarli alla Croce Azzurra di Corbetta» dice il sindaco. «Il problema non era l’entità del conto, ma il gesto che aveva davvero demoralizzato i ragazzi, ci erano rimasti malissimo. Speriamo che questa vicenda sia di esempio».