“Non sono mai stato in panchina, neanche quando avevo 8 anni”: epico sfogo e la fuga a Rio I E’ solo l’inizio del calvario
Illustrazione di una panchina vuota (Depositphotos FOTO) - goalist.it
Il giocatore non le manda a dire, ribadendo che la panchina non l’ha mai vista in vita sua. Ma esattamente cos’è successo?
Ci sono giocatori che proprio non riescono a mandare giù l’idea di stare in panchina. Per loro non è solo una questione di orgoglio, ma quasi un affronto personale. Sono abituati a essere titolari, protagonisti… e vedere la partita da bordo campo li fa impazzire.
Alcuni lo dicono chiaramente, altri lo fanno capire con sguardi, dichiarazioni pungenti o gesti plateali. Magari hanno una carriera alle spalle da campioni e non riescono ad accettare che qualcosa sia cambiato. Succede spesso verso fine carriera, quando le gambe iniziano a cedere ma la testa no.
Poi c’è chi crea tensioni nello spogliatoio, chi litiga col mister, chi chiede subito la cessione. A volte il loro atteggiamento spacca lo spogliatoio, altre volte riescono addirittura a far cambiare idea all’allenatore, perché in campo… sono ancora decisivi.
Insomma, non è facile accettare di non essere più al centro del gioco. Ma anche questo fa parte del mestiere del calciatore: saper gestire l’ego, capire il momento e scegliere se combattere… o fare un passo indietro.
Quando sei forte… ma non basta
Nel calcio ci sono quelli che nascono con un dono, e poi ci sono quelli che quel dono lo sprecano. Edmundo rientra purtroppo nella seconda categoria. Soprannominato “O Animal”, e già da lì capisci il tipo, era uno di quei giocatori brasiliani pieni di tecnica, fantasia e carattere. Forse anche troppo carattere. In campo faceva magie, ma fuori era un’altra storia.
Nel 1998, con il Vasco da Gama, segnò valanghe di gol e sembrava destinato a dominare anche in Europa, e infatti la Fiorentina lo portò in Serie A. Ma lì, le cose andarono decisamente storte. Giocò più di 30 partite segnando 12 gol in Serie A, poi cominciarono i problemi: ambientamento zero, litigi, incomprensioni, e soprattutto una vita privata un po’… movimentata.
Una vita movimentata…
Oltre alla carriera calcistica, tra alti e bassi. ci sono state anche diverse problematiche. Uno dei momenti più bui nella vita di Edmundo risale al 2 dicembre del 1995. Quel giorno, alla guida della sua auto, fu coinvolto in un incidente tragico in cui persero la vita tre persone.
E poi c’è quell’episodio assurdo, al limite del surreale, che fece infuriare mezzo Brasile: per il compleanno del figlio, Edmundo pensò bene di comprare illegalmente uno scimpanzé. Sì, hai letto bene: uno scimpanzé vero. Ma la cosa più incredibile è che, durante la festa, gli fece bere birra fino a farlo ubriacare. Insomma, il calciatore ha vissuto momenti non proprio memorabili.