“A calcio tu non ci giocherai mai”: il padre lo prende a schiaffi per impedirglielo I Lui si prende la rivincita a arriva in NAZIONALE

Illustrazione del pallone dei Mondiali 2022 (Depositphotos FOTO) - goalist.it
Quando si è giovani le paure legate al mondo del calcio sono tante, anche perché non tutti sono destinati a diventare professionisti.
Ci sono storie di calciatori che hanno dovuto combattere prima ancora di scendere in campo. E non parlo degli avversari, ma delle famiglie. Genitori che non volevano saperne del pallone, che volevano studi, lavori “seri”, niente sogni da stadio.
Uno degli esempi più noti è quello di Cristiano Ronaldo. Sua madre, in un’intervista, ha raccontato che inizialmente era contraria alla sua partenza per Lisbona, quando era solo un ragazzino. Ma lui ha insistito, ha pianto, ha lottato. E alla fine è diventato CR7, uno dei più grandi di sempre.
Anche Didier Drogba, da piccolo, era stato spedito in Francia dagli zii, che non vedevano un futuro nel calcio. Ma lui, con calma e determinazione, ha seguito la sua strada, arrivando fino al Chelsea e a diventare un’icona in Costa d’Avorio.
Alla fine, queste storie dimostrano che credere in se stessi conta più di tutto. Anche quando quelli che ti amano di più non riescono a capirti. E a volte, bisogna andare controvento per arrivare dove nessuno si aspetta.
Una storia interessante
Non tutti i calciatori hanno iniziato con la famiglia a bordo campo, pronta a fare il tifo. Anzi, in certi casi, il primo ostacolo è stato proprio tra le mura di casa. Genitori che non volevano saperne di quel pallone che rotolava ovunque, fratelli che ridevano, padri convinti che il calcio fosse una perdita di tempo. E invece, tanti ragazzi hanno stretto i denti, e ce l’hanno fatta comunque.
Ci sono storie che colpiscono dritto allo stomaco. Si tratta di un giovane talento italiano, cresciuto tra Napoli e Roma, che da ragazzino è stato letteralmente preso a schiaffi dal padre perché preferiva allenarsi anziché lavorare o studiare. Nonostante tutto, ha continuato ed ha “vinto la sfida”.
Un sogno concreto…
La storia che colpisce di più è quella di Diawara, ex Bologna, Roma e Napoli. Infatti ha ammesso che suo padre era contrario al fatto di diventare calciatore, tirandogli una sberla (Fonte: tuttocalcioestero.it).
Insomma, alla fine comunque è riuscito a costruire una carriera degna di nota, ed essendo del 1997 ha ancora tanti anni da calciatore davanti a lui. Ha giocato 7 anni in Serie A e dal 2018 viene convocato regolarmente in Nazionale (Guinea). Forse quella sberla lo ha incoraggiato ancora di più…