Campionati sospesi, Lazio imbufalita: bloccati in aeroporto I Caos totale, Lotito scatena tutta la sua ira

Illustrazione di una partita rinviata (Pixabay FOTO) - goalist.it
La situazione per certi versi è stata paradossale, e alcune squadre di calcio non hanno reagito nel migliore dei modi.
A volte lo sport si ferma. Anche il calcio, con tutto il suo ritmo frenetico e i suoi calendari strettissimi, deve fare un passo indietro davanti a eventi più grandi. È successo tante volte, e ogni volta lascia una strana sensazione di silenzio.
Ci sono i lutti nazionali, come la morte di un papa, un presidente o in seguito a grandi tragedie. In quei casi, fermare i campionati diventa un segno di rispetto, un modo per dire: “Ok, oggi si pensa ad altro.”
Poi ci sono le guerre. Durante la Seconda guerra mondiale, per esempio, quasi tutti i tornei europei si sono bloccati. Le priorità cambiavano, e anche i calciatori finivano spesso arruolati o comunque coinvolti nel conflitto. Pure più recentemente, alcune leghe hanno sospeso le partite per tensioni armate.
Ci sono anche stop improvvisi per cause sanitarie, come il Covid, che ha stravolto tutto nel 2020. In quei momenti capisci quanto lo sport sia legato alla società, e quanto il pallone, a volte, debba aspettare.
Quelle volte in cui il calcio ti prende alla sprovvista
Hai presente quando sei stanco morto, finita la partita, pensi solo a tornare a casa, farti una doccia e buttarti sul divano? Ecco, immagina di essere nei panni dei giocatori della Lazio, appena usciti da una trasferta a Genova. Tutto sembra procedere liscio: pullman, aeroporto, si rientra a Roma. Ma poi – puff – arriva una notizia che manda all’aria tutto. Il 21 aprile 2025, praticamente mentre erano già in procinto di tornare, scoprono che devono rigiocare mercoledì 23 aprile alle 18:30. Boom.
Ora, una cosa così non è che ti viene comunicata con largo anticipo, eh. Niente email, nessun preavviso. Una decisione della Lega Serie A che arriva come un fulmine a ciel sereno. E nel frattempo, i giocatori, lo staff tecnico, pure mister Baroni, tutti lì che si guardano pensando “Ma è uno scherzo?”.
Una situazione complicata
Come riportato dal Corriere dello Sport, alla fine sono rientrati a Roma, con lo sconforto dipinto in faccia e le idee parecchio confuse. Ma ormai, visto che si gioca davvero, tocca prepararsi. Così appena arrivati a Formello, lo staff decide di sfruttare ogni minuto utile.
In tutta questa storia, quello che colpisce di più è quanto una decisione mal comunicata possa scombinare tutto. Non parliamo di una squadra dilettantistica, eh, ma di un club di Serie A, con logistica, viaggi, atleti da gestire. Eppure, basta un’informazione arrivata fuori tempo massimo per scatenare il caos.