Serie A rinviata ancora: lo ha imposto il MINISTRO I 5 giorni di lutto: non si gioca più, ed è caos INTER-ROMA

Illustrazione di una persona in lutto (Pexels FOTO) - goalist.it
Il calcio (e non solo!) si ferma momentaneamente, a causa di questo sfortunato evento. Cosa succederà adesso?
Ci sono momenti in cui il calcio si ferma. Non per un rinvio per pioggia o per una pausa di campionato, ma per rispetto. Succede quando muore qualcuno che ha lasciato un segno, oppure quando accade una tragedia che tocca tutti. In quei giorni, lo sport più seguito del mondo si prende una pausa, e tutto sembra un po’ più silenzioso.
I giorni di lutto nel calcio sono speciali. Si vedono i giocatori entrare in campo con la fascia nera al braccio, gli stadi che si riempiono di applausi o restano in silenzio per un minuto che sembra lunghissimo. Sono gesti semplici, ma forti. Perché quando cade una leggenda o succede qualcosa di grave, il pallone smette di rotolare e lascia spazio all’emozione.
È successo con la morte di Maradona: il mondo intero si è fermato, come se fosse scomparso un vecchio amico di tutti. E anche tragedie come l’incidente aereo della Chapecoense ci ricordano quanto il calcio sia fatto di persone, prima che di risultati. In quei momenti, si vede la parte più umana del gioco.
Questi gesti – un rinvio, un minuto di silenzio, uno stadio che si illumina – sembrano piccoli, ma fanno capire quanto il calcio sia una famiglia enorme, capace di stringersi quando serve. E anche se poi si torna a giocare, certi nomi restano impressi nel cuore di tutti, più delle classifiche e dei gol.
Quando anche il pallone si ferma
Ci sono giornate in cui accendi la TV aspettandoti partite, cori, gente allo stadio… e invece trovi silenzio. Succede quando il calcio si ferma, non per pioggia o scioperi, ma per qualcosa di più grande. Un lutto, un evento che tocca tutti, anche chi vive per novanta minuti a settimana. Ed è in quei momenti che ti rendi conto di quanto il calcio sia legato alla vita vera, alle emozioni di tutti i giorni.
Quando una nazione si stringe nel dolore, anche lo sport si adegua. Si chiudono gli stadi, le partite saltano, le trasmissioni si fermano. E lo si fa senza discussioni, perché c’è un tempo per giocare... e un tempo per stare in silenzio. In fondo, lo sport è anche questo: condividere, rispettare, sentirsi parte di qualcosa di più grande del risultato finale.
Il sabato senza calcio del 2025
L’Italia ha vissuto giorni di profondo cordoglio e il governo ha deciso per cinque giorni di lutto nazionale. Il Ministro Nello Musumeci ha annunciato la sospensione di tutti gli eventi sportivi, calcio incluso. Quindi, quel sabato, 26 aprile, le partite di Serie A, B e C non si sono giocate. Lazio-Parma, Como-Genoa… tutte rinviate, in blocco. (fonte: Corriere dello Sport).
E il rinvio che fa più rumore è proprio quello legato ad Inter-Roma, che invece si giocherà di Domenica alle 15:00. Un cambiamento netto rispetto a quanto programmato, e che forse potrebbe influenzare la classifica.