“Uscite subito dall’aeroporto”: choc Fiorentina, calciatori bloccati al check-in I “Voi non potete partire”: e devono trovarsi in fretta e furia un posto per dormire

Illustrazione di un check-in (Pixabay FOTO) - goalist.it
La situazione è stata quasi paradossale, con i calciatori che son dovuti uscire subito dall’aeroporto. Ma cos’è successo?
Capita più spesso di quanto si pensi: calciatori famosi bloccati in aeroporto o ad altri controlli pubblici. Non si tratta solo di dimenticanze nei documenti, ma a volte di storie davvero surreali.
Uno dei casi più comuni è legato ai visti: anche se viaggiano di continuo, basta una scadenza non aggiornata e scatta il fermo. Alcuni vengono trattenuti ore, magari solo per una svista burocratica.
Poi ci sono quelli con guai giudiziari alle spalle: multe non pagate, denunce mai risolte, o addirittura mandati di cattura internazionali. In certi casi non possono nemmeno uscire dall’aeroporto, costretti a tornare indietro.
E infine ci sono gli episodi bizzarri: uno viene fermato perché somiglia a un ricercato, un altro perché porta con sé troppe scarpe. Insomma, anche per i campioni, viaggiare può diventare un’avventura.
Alt, tutti giù dall’aereo
Ti immagini di essere su un aereo, tutto pronto per decollare, valigie sistemate, magari stai pure scegliendo la canzone giusta da ascoltare… e all’improvviso ti dicono di scendere. È quello che è successo alla Fiorentina il 21 aprile 2025. La squadra era in procinto di partire, destinazione Sardegna, quando è arrivata la notizia: contro il Cagliari si gioca tra due giorni.
La cosa assurda è che fino a poche ore prima, la Lega Serie A aveva detto chiaramente che nessuna partita sarebbe stata recuperata quella settimana, dato il lutto nazionale per la scomparsa di Papa Francesco. Quindi i viola erano belli rilassati, pronti a prendersi una pausa. E invece, verso le 14:30 arriva la comunicazione ufficiale: Si gioca mercoledì alle 18:30.
Organizzazione last minute
Come riportato dal Corriere dello Sport, la squadra si è ritrovata catapultata in una corsa contro il tempo per riorganizzare tutto: prenotare un albergo per decine di persone tra giocatori, tecnici, staff medico, dirigenti… trovare un campo d’allenamento disponibile e, dettaglio non da poco, farsi spedire da Firenze l’attrezzatura tecnica e le divise da gioco.
Insomma, è l’organizzazione non è stata una delle migliori, ma in parte è giustificata dall’improvvisa morte del Papa che in qualche modo ha dovuto far riorganizzare le partite previste questa settimana. Alcuni non sono d’accordo, altri accettano la decisione, ma se guardiamo solo il lato sportivo, purtroppo, bisogna fare i conti con organizzazioni last minute. Questa “esperienza” potrebbe in qualche modo portare le squadre in futuro ad essere preparate ad imprevisti del genere.