“Datemi un divano”: Formula 1 da brividi per il n°1 I Stravolto dalla decisione: è cambiato tutto adesso

Illustrazione del logo della F1 (Depositphotos)

Illustrazione del logo della F1 (Depositphotos FOTO) - goalist.it

La sanzione ha stravolto l’atleta, ma anche tantissime altre persone. Anche i più bravi possono sbagliare qualche volta. 

In Formula 1 le sanzioni fanno parte del gioco. È un po’ come avere un arbitro sempre pronto a fischiare: se sbagli, paghi. Ma non tutte le penalità sono uguali, dipende dalla gravità dell’infrazione e dal contesto in cui avviene.

La più comune è la penalità di tempo: 5 o 10 secondi aggiunti al tempo di gara, oppure da scontare ai box durante un pit stop. Si usa per cose tipo contatti irregolari, tagli di curva o unsafe release. Insomma, piccoli errori che però possono costarti caro.

Poi ci sono le retrocessioni in griglia, spesso legate a cambi di motore o componenti oltre il numero consentito. Parti più indietro, anche se ti sei qualificato bene. E sì, è una bella mazzata, soprattutto su piste dove sorpassare è complicato.

Infine ci sono le sanzioni gravi: squalifiche, bandiere nere, sospensioni della super licenza. Tipo quando un pilota accumula troppi punti di penalità in un anno. In certi casi la FIA interviene anche per comportamenti fuori pista, quindi occhio: in F1, non conta solo quello che fai al volante.

Sfrecciare, sbagliare, pagare (anche caro)

La Formula 1 è adrenalina pura, ma anche rigore e precisione. Non è che puoi fare tutto quello che vuoi in pista. Appena esageri, scatta la sanzione. A volte è solo una tiratina d’orecchie, altre volte una vera mazzata. E fa male, soprattutto quando sei lì a giocarti punti, podi, magari il mondiale. Ma è giusto così: il rispetto delle regole tiene tutto in equilibrio, anche in mezzo a motori da urlo e sorpassi da brivido.

Prendi ad esempio il GP dell’Arabia Saudita 2025: Verstappen stava lì davanti, ma per un errore (taglio di curva 1 al primo giro) si è preso 5 secondi di penalità. E bum, addio vittoria. Gliel’ha soffiata Oscar Piastri (Fonte: Il Corriere dello Sport), che ha fatto una gara praticamente perfetta. Questi 5 secondi non sembrano tanti, ma in Formula 1 bastano a cambiare tutto.

Una bandiera della F1 (Depositphotos)
Una bandiera della F1 (Depositphotos FOTO) – goalist.it

Penalità che ti spingono… all’indietro

E poi ci sono quelle sanzioni che ti fanno partire già con la zavorra: le famose retrocessioni in griglia. Se cambi motore troppo spesso o fai pasticci in qualifica, ti becchi penalità e invece di partire magari in terza fila, ti ritrovi decimo. È come correre in salita già dal via.

Succede spesso, soprattutto verso metà stagione quando i componenti cominciano a cedere. Nel GP del Bahrain 2025, ad esempio, Russell e Antonelli sono stati penalizzati di una posizione per infrazioni in qualifica. Una posizione sembra niente… ma in una pista stretta, è l’inferno. (Fonte: Il Corriere dello Sport). Ritornando a Verstappen, ora guarda già oltre dicendo che non vede l’ora i trovarsi a Miami, fprse perché stravolto ancora dalla sanzione.