“Non mi appartiene”: Ancelotti zittisce tutti a sorpresa I Fulmine in sala stampa: “Pretendo rispetto”

Un Ancelotti perplesso (LaPresse FOTO) - goalist.it
Ancelotti non le manda a dire, e come sempre fa chiarezza sul suo futuro e risponde in modo diretto a tutte le domande.
Ci sono giornalisti sportivi che sanno fare il loro lavoro con rispetto e intelligenza. E poi ce ne sono altri che sembrano più interessati a far innervosire l’allenatore di turno che a ottenere risposte vere. Domande provocatorie, toni aggressivi o insistenze fuori luogo… e lo show è servito.
Quante volte abbiamo visto mister famosi sbottare in conferenza stampa? Mourinho, Conte, Sarri… ognuno ha avuto almeno un momento in cui ha perso la pazienza.
E a volte, a essere onesti, è pure comprensibile: dopo una sconfitta, l’ultima cosa che vuoi è qualcuno che ti punzecchia davanti a tutti.
Certo, i giornalisti hanno il diritto (e il dovere) di fare domande scomode. Ma c’è modo e modo. Quando il tono è quello giusto, anche una critica può portare a una risposta interessante. Quando invece diventa una gara a chi provoca di più… si scivola nel teatrino.
Il mister che non urla
Carlo Ancelotti non è uno di quei mister da urla in faccia e lavate di capo in spogliatoio. Anzi, se lo immagini con la frusta in mano stile sergente di ferro… stai sbagliando film. Lui ha sempre avuto un altro stile. Più morbido, più umano. Non gli appartiene quel modo di fare, e infatti lo dice chiaramente.
È il tipo che ti parla, ti guarda negli occhi e ti spiega cosa non va. Il suo un è approccio più empatico, più di testa e cuore che di muscoli. Una specie di psicologo con la tuta del Real Madrid, e ciò ha sempre funzionato in tutte le squadre che ha allenato. Non ha mai cambiato questo tipo di approccio, e ciò lo ha portato comunque ad essere apprezzato in tutti i club che ha allenato.
Calma e sangue freddo
In una recente intervista alla Gazzetta dello Sport, Ancelotti ha ribadito quanto stia bene a Madrid. Poi certo, i giornalisti non mancano mai di punzecchiarlo. Gli chiedono sempre come gestisce i suoi fuoriclasse. E lui, con calma olimpica, ammette che sì, ogni tanto s’è pure arrabbiato.
Ma senza mai calcare la mano. Se qualcuno cerca un allenatore “alla vecchia maniera”, dice lui, forse è meglio che guardi altrove. “Offro rispetto e pretendo rispetto”, così ha affermato sulla Gazzetta dello Sport. Ed in effetti, il suo metodo ha sempre funzionato!