Casanova, né di nome, né di fatto: 2 presenze in un anno: rimpatriato subito I PESSIMO INVESTIMENTO: altro che nomen omen

Illustrazione del pallone dei Mondiali 2022 (Depositphotos FOTO) - goalist.it

Illustrazione del pallone dei Mondiali 2022 (Depositphotos FOTO) - goalist.it

La sua esperienza calcistica ha avuto un po’ di alti e un po’ di assi, ma quella extra calcistica è sempre stata…costante!

Nel mondo del calcio, non è tutto oro quel che luccica. A volte, club anche molto blasonati buttano via milioni per giocatori che poi si rivelano flop clamorosi. E non parlo solo di scarsi in campo, ma anche di infortuni infiniti o comportamenti fuori controllo.

Uno dei casi più noti? Philippe Coutinho: il Barcellona l’ha pagato oltre 100 milioni di euro e, alla fine, ha reso pochissimo. Poi ci sono storie ancora più assurde, come quella di Alexandre Pato al Chelsea, durato giusto il tempo di un selfie con la maglia e due panchine.

Ma gli investimenti sbagliati non riguardano solo i calciatori. Ci sono stati stadi costruiti a cifre folli e poi mai usati davvero, oppure società acquisite da investitori improvvisati, spariti dopo pochi mesi lasciando debiti e caos.

Insomma, nel calcio girano tanti soldi… e spesso anche poca lungimiranza. Come nella vita, anche lì vale la regola: spendere tanto non significa comprare bene.

Quando le aspettative vanno… a vuoto

A volte nel calcio arrivano nomi nuovi, sconosciuti ai più, che però ti incuriosiscono. Magari perché vengono da lontano o per il modo in cui ne parlano i giornali. Poi però li vedi in campo e ti chiedi se per caso non hai sbagliato persona. È il classico caso di Jorge Casanova.

No, non quel Casanova lì… questo era un calciatore, centrocampista uruguaiano, e la sua avventura in Italia è stata, diciamo, piuttosto dimenticabile. Aveva un gran potenziale, e forse questo gli ha creato pure qualche problema…

Illustrazione di un pallone e di un PC (Depositphotos)
Illustrazione di un pallone e di un PC (Depositphotos FOTO) – goalist.it

La (non) vita da calciatore

Allora: Jorge Daniel Casanova Curbelo è stato un centrocampista che avrebbe dovuto fare grandi cose. Invece, la sua carriera italiana, tra Lecce e Ravenna, si è risolta in un grande meh. Niente colpi di genio, poche partite e nessuna vera impresa da raccontare al bar. Solo 2 presenze in Serie A con il Lecce, e sole 15 presenze in Serie B con il Ravenna. Un vero peccato non aver potuto vedere qualcosa di più…

Ma la parte migliore viene dopo il calcio. Casanova, ormai lontano dai riflettori, ha preso una strada… alternativa. Pare che abbia mollato tutto per dedicarsi a un’attività ben diversa dal pallone. Ma, successivamente, ha incominciato a ritornare nel mondo del calcio come allenatore allenando alcune squadre dell’Uruguay.