Bologna, il sogno della Coppa Italia è realtà: Vincenzo Italiano guida la rinascita

Bologna si gode il Bologna, i festeggiamenti dopo il 2-1 contro l'Empoli che porta la squadra in finale di Coppa Italia (Bologna FC foto) - www.goalist.it
Dal ritiro estivo alla finale dell’Olimpico: il Bologna di Italiano ha superato scetticismi, ritrovato equilibrio e sogna ora la Coppa Italia
Nel ritiro di Valles, appena dopo la storica qualificazione in Champions League, l’amministratore delegato Fenucci fu chiaro: «Vogliamo la Coppa Italia». Non era una provocazione, ma un progetto. Mentre il gruppo celebrava davanti a cinquantamila persone in Piazza Maggiore, la dirigenza già pensava alla stagione successiva. Il sogno di vincere un trofeo nazionale era stato scritto in agenda, e oggi, quel sogno ha preso forma.
Perso Thiago Motta, Giovanni Sartori ha scelto subito Vincenzo Italiano, nonostante lo scetticismo. Tre finali perse non facevano curriculum, ma l’esperienza accumulata sì. «Il Milan è favorito, ma andremo a Roma per giocarci le nostre carte», ha detto il tecnico, ora alla quarta finale in tre anni. E oggi, nessuno lo mette più in discussione.
All’inizio, Bologna e Italiano sembravano una coppia sbagliata. I dubbi tattici – pressing troppo alto, difesa vulnerabile – sembravano trovare conferma nelle prime uscite stagionali. Ma con il tempo, Italiano ha convinto tutti, cambiando narrazione e risultati. A testimoniarlo è Riccardo Orsolini, che ha ammesso di essersi ricreduto. La classifica, la finale, le statistiche: tutto dà ragione al tecnico.
Italiano ha scelto di non stravolgere, ma di integrare il sistema esistente. Ha dato tempo al gruppo per assorbire i suoi concetti, mantenendo l’impianto che aveva portato il Bologna in Champions. I dati lo confermano: +15% di duelli vinti e di recuperi alti. Il Bologna oggi è una squadra che lavora unita, dove tutti fanno tutto, e i risultati ne sono la conseguenza.
Costruzione dal basso e catene laterali efficaci; pressione alta e spazi da gestire
Il Bologna inizia l’azione con i centrali e il mediano. Se marcato, una mezz’ala si abbassa per aiutare. La manovra si sviluppa soprattutto sulle corsie: terzini, mezz’ali e ali ruotano per creare superiorità. Le sovrapposizioni permettono di attaccare in ampiezza e liberare lo spazio centrale. Gli attaccanti si muovono incontro per generare triangolazioni rapide e pericolose.
Il pressing è intenso e organizzato, ma non privo di rischi. Il giro palla continuo espone a ripartenze rapide. Le marcature a uomo lasciano spazi alle spalle dei terzini e nella zona centrale. Se gli avversari eludono la prima linea di pressing, la difesa può andare in affanno. Tuttavia, la squadra ha imparato a bilanciare entusiasmo e disciplina tattica.
Dalla crisi al riscatto: fiducia ben riposta e un futuro ancora insieme
A ottobre si parlava già di un possibile esonero. I risultati tardavano e i dubbi si moltiplicavano. Ma il club non ha mai vacillato. «I giudizi si faranno alla fine», disse Fenucci, e la fiducia è stata ripagata. Oggi il Bologna è persino più competitivo dello scorso anno e la società lo ribadisce con forza.
Il contratto di Vincenzo Italiano scade tra un anno, ma la volontà è quella di prolungarlo. Marco Di Vaio è stato chiaro: «Vogliamo sederci e programmare il futuro». Un segnale forte verso l’allenatore, ma anche verso il mercato: Italiano è centrale nel progetto e non sarà facile strapparlo da Bologna. La città sogna, e stavolta sogna davvero in grande.