“La mia ultima partita”: ammissione improvvisa, il campione dice ADDIO I “Torno, ma non da giocatore”

Un calciatore mentre si ritira (Pixabay FOTO) - goalist.it
E’ un fulmine a ciel sereno, arriva la notizia che molti non si aspettavano. Il campione appenderà le scarpe al chiodo.
A volte nel mondo dello sport succede qualcosa di strano: atleti all’apice della carriera decidono di mollare tutto, così, all’improvviso. Non un lento addio, non una stagione di saluti. Spariscono quasi da un giorno all’altro, lasciando tutti a bocca aperta.
Ci sono mille motivi dietro a un ritiro improvviso. C’è chi si stanca mentalmente, chi non regge più la pressione, chi magari ha problemi fisici nascosti che non vuole più combattere. E a volte, semplicemente, capiscono che non amano più quello che fanno.
Il bello (o il brutto) è che spesso questi annunci arrivano senza alcun segnale. Il pubblico sogna ancora vittorie e trofei, e invece si ritrova con un post su Instagram che dice “grazie di tutto, basta così”. Una botta, sia per i fan sia per gli avversari.
Alla fine, anche se ci rimani male, un po’ li capisci. Perché scegliere di fermarsi quando tutti ti dicono di continuare è forse la scelta più coraggiosa che un campione possa fare.
Un addio che forse arriva troppo presto
Non so te, ma leggere che Novak Djokovic, dopo aver perso contro Matteo Arnaldi (6-3, 6-4), ha detto “Potrebbe essere stata la mia ultima partita qui a Madrid” mi ha lasciato un po’ di amaro in bocca. Cioè, uno come lui, che ha praticamente riscritto la storia del tennis, che ti dice una roba così… senza neanche troppi giri di parole!
Secondo quanto riporta la Gazzetta dello Sport, Novak non sa nemmeno se tornerà mai più su quei campi come giocatore. Magari da allenatore, boh… lui stesso ha lasciato tutto molto aperto. Però intanto, sentirlo parlare così, fa strano. Sembra uno di quei momenti tipo fine scuola, in cui non sai se rivedrai i tuoi compagni a settembre oppure no.
Tempo di cambiare (forse)
Nonostante tutto, Djokovic non vuole ancora mollare l’osso del tutto. Anzi, come ribadito nell’intervista citata sempre dalla Gazzetta, lui ha ancora gli occhi puntati sui tornei del Grande Slam. È chiaro che la sua priorità resta lì, dove si fanno la storia e i record veri.
Ecco, magari non vincerà più come prima, ma vederlo lottare, provarci fino in fondo, secondo me sarà comunque un bello spettacolo. Perché, diciamolo, uno come Djokovic non si giudica solo dai trofei: lo si ammira anche (e forse di più) per come affronta i momenti duri.