Io non me ne vado: “non l’ho mai detto” I Dietrofront del tecnico, il futuro è apertissimo

Illustrazione di un pallone da calcio (Pexels FOTO) - goalist.it
La decisione ha spiazzato tutti, nessuno si sarebbe mai aspettato una cosa del genere. Ma cosa sta succedendo?
Ci sono allenatori che a un certo punto si legano così tanto a una squadra che mollare diventa impossibile. Non è solo una questione di risultati o contratti: è proprio affetto, identità, quasi famiglia. Lì, in quel posto, si sentono a casa.
Pensa a gente come Ferguson al Manchester United o Wenger all’Arsenal. Anni e anni sulla stessa panchina, tra alti, bassi, rivoluzioni e critiche. Ma non se ne sono mai andati, almeno finché non è stato davvero inevitabile. È come se avessero detto: “Qui ci resto, finché me lo permettono”.
Anche in Italia ci sono esempi. Gasperini con l’Atalanta, De Rossi alla SPAL ai tempi, o persino Sarri a Empoli: legami così forti che lasciare sembra quasi un tradimento. Non è solo lavoro, è qualcosa di più profondo.
Certo, ci vuole coraggio a restare, forse più che ad andarsene. Restare significa affrontare tutto: crisi, pressioni, aspettative. Ma chi resta davvero, spesso lo fa perché ha trovato il suo posto nel mondo del calcio.
Quando le parole scappano… o forse no
Gian Piero Gasperini è uno che non ama troppo i riflettori, almeno non quelli puntati sulle sue scelte personali. Di solito parla chiaro, diretto, senza troppi fronzoli. Ma stavolta, qualcosa è andato storto. Alcuni hanno interpretato una sua frase come un mezzo addio, una specie di saluto velato all’Atalanta.
E da lì, boom: titoloni, supposizioni, chiacchiere da bar e social in fiamme. Però, sai com’è, una frase fuori contesto, un tono un po’ più basso del solito, ed ecco che si accendono i radar di chi legge tra le righe anche quando le righe non ci sono.
Cos’è successo?
Il mister, in conferenza stampa, come riportato dal Corriere dello Sport, ci ha tenuto a rimettere le cose al proprio posto ribadendo che non ha mai detto nulla del genere: “non ho mai detto che vado via…” (Corriere dello Sport). Anzi, ha ribadito che la situazione è diversa: non rinnova.
Questa frase ha lasciato un po’ perplessi i presenti in aula. Non rinnovando il contratto sarebbe costretto ad andare via. Insomma, forse la situazione è più complessa del previsto, o forse la sua dichiarazione precedente (o questa) è stata casuale. Quel che è certo è che il suo contratto scadrà a giugno del 2026, e fino ad allora, forse, non avremo altre notizie chiare.