“Non sarà mai per me come una nuora”: l’allenatore al vetriolo I “Mi offese gratuitamente”

Illustrazione di un allenatore mentre sgrida alcuni giocatori (Pexels FOTO) - goalist.it
Fare l’allenatore è complesso perché devi gestire tante cose, e alcune volte capita di arrabbiarti per situazioni insostenibili.
Capita, purtroppo, che certi allenatori perdano le staffe e si lascino andare a offese gratuite. Magari in conferenza stampa, magari davanti ai giocatori. E non è solo una questione di nervi: spesso è un modo sbagliato di esercitare autorità.
Le parole, però, pesano. Un insulto, anche se detto “a caldo”, può lasciare il segno, specialmente su ragazzi giovani o su chi è già in difficoltà. Non è solo mancanza di rispetto, è proprio un fallimento comunicativo.
Un buon allenatore sa correggere senza umiliare. Può essere duro, certo, ma non deve mai scendere sul personale. C’è una linea sottile tra motivare e ferire, e sta tutto lì il mestiere.
Poi oh, ci sono anche quelli che si scusano, che capiscono di aver esagerato. Ma il danno, a volte, resta. E se succede troppo spesso, forse il problema non è la tensione… è proprio la persona.
Una storia complicata
La fine della carriera di Totti alla Roma è una di quelle vicende che ancora oggi fanno discutere, e non solo i tifosi. È stata una situazione talmente delicata, piena di emozioni contrastanti. Spalletti ci è finito in mezzo, suo malgrado o no, e si è preso un bel po’ di critiche. Alcune, forse, pure giuste. Ma altre, decisamente eccessive.
In un intervista riportata interamente sulla Gazzetta dello Sport, Spalletti racconta quanto sia stato difficile per lui gestire quella situazione. Sentiva sulle spalle una responsabilità enorme, mentre la società, dice, gli aveva praticamente lasciato il cerino in mano.
Cos’è successo veramente a Roma?
Come riportato dalla Gazzetta dello Sport, la parte più amara, però, arriva quando Spalletti parla delle parole di Ilary Blasi. Lo offese pubblicamente per via della gestione Totti, offese del tutto gratuite (Gazzetta dello Sport) che hanno fatto male in primis all’allenatore. Anche perché la storia tra Spalletti e Totti è più complessa di quanto immaginiamo.
Lo considerava parte della sua famiglia, solo lui però affermando che lei “non sarà mai per me come una nuora” (Fonte: La Gazzetta dello Sport). Insomma, il rapporto Totti-Spalletti è diventato di dominio pubblico, contando che Totti è una leggenda vivente della Roma. Purtroppo la convergenza di tanti fattori non ha permesso il prosieguo nel migliore dei modi, sia della carriera di Totti che dell’esperienza del tecnico a Roma.