Si finge calciatore per smascherare tutto: “Chiamo, chiedo un favore” I Se paghi, ti fanno giocare tra i PROFESSIONISTI: non importa il talento
Illustrazione di un portiere (Pixabay FOTO) - goalist.it
Purtroppo è successo davvero, si è finto calciatore fino a quando non è stato smascherato. Ma cos’è successo esattamente, e perché?
Nel mondo del calcio, purtroppo, non ci sono solo gol e belle giocate. Ogni tanto saltano fuori storie di truffe che rovinano tutto. Parliamo di soldi spariti, partite truccate e promesse false fatte a giovani calciatori e alle loro famiglie.
Una delle truffe più comuni riguarda i finti procuratori. Si presentano come agenti seri, magari con profili social ben curati, e chiedono soldi per “provini garantiti” che in realtà non esistono. Spariscono appena ricevono il bonifico.
Poi c’è il match fixing, cioè le partite truccate. A volte si scopre che certi incontri sono stati manipolati per favorire scommesse illegali. Una pratica che, oltre a essere un reato, toglie credibilità allo sport.
Infine, ci sono truffe più organizzate, dove vengono coinvolti dirigenti, società e persino arbitri. Quando succede, le conseguenze sono gravi: retrocessioni, squalifiche, carriere distrutte. E la fiducia dei tifosi? Quella è la prima a crollare.
Quando il sogno si paga…e caro
Diventare calciatore professionista è il sogno di migliaia di ragazzi. Tanti ci provano, pochi ce la fanno. Ma quello che nessuno si aspetta è che, a volte, dietro a una maglia da titolare, ci sia un bonifico e non il talento. Fa strano dirlo, ma c’è chi quel sogno se lo compra. Ed è proprio quello che ha raccontato Le Iene in un’inchiesta andata in onda il 13 maggio 2025: per entrare nel calcio “vero” non basta più il piede buono, serve anche… il portafogli.
Nel servizio, si parla di pagamenti per far giocare dei ragazzi nelle serie professionistiche. Cifre che girano sottobanco, promesse fatte a famiglie speranzose, e squadre che, a quanto pare, chiudono un occhio se arriva il “giusto incentivo”. A un certo punto, viene fuori una frase inquietante, riportata testualmente da Le Iene: “la C non è un problema, chiamo, chiedo un favore” (Fonte: La Gazzetta dello Sport – Inchiesta Le Iene).
Un lato molto oscuro
Insomma da quanto riportato da La Gazzetta dello Sport e da Le Iene, con decine di migliaia di euro c’è (o meglio, c’era) la possibilità di giocare direttamente in Serie C, la terza categoria per importanza. Niente allenamenti o sacrifici, basta pagare e si gioca tra i professionisti. Assurdo, vero?
Purtroppo è l’amara verità, dietro al calcio purtroppo si nascondono problemi come questi. Ciò che più lascia perplessi è che dietro queste operazioni si nascondono anche ex campioni di calcio, proprio come riportato dal report de Le Iene.