“Chi mi ha messo più in difficoltà? Lui”: Spalletti tira fuori il rospo, ecco il nome del calciatore che ha sofferto di più

Spalletti nel corso della sua carriera ha vissuto dei momenti un po’ particolari, come questo. Un calciatore lo ha messo in difficoltà!

Nel calcio non è tutto rose e fiori, soprattutto tra allenatori e giocatori. A volte i caratteri si scontrano, le idee non si incastrano, e basta poco per far saltare l’equilibrio.

Ci sono casi famosi: allenatori che tengono fuori i big per motivi tattici, o per atteggiamenti poco professionali. E lì si accende la miccia. Uno si sente messo da parte, l’altro vuole far rispettare le regole.

Spesso si prova a risolvere tutto nello spogliatoio, lontano dai riflettori. Ma quando il malumore cresce, le tensioni esplodono anche fuori. E finiscono in prima pagina.

Alla fine, non sempre c’è un colpevole. A volte si tratta solo di visioni diverse. Però quando il rapporto si incrina davvero, o cambia l’allenatore… o cambia squadra il giocatore.

Alcune emozioni sono per sempre

Certe esperienze, nel calcio come nella vita, ti restano addosso anche quando sembrano finite male. Luciano Spalletti, nel suo libro “Il paradiso esiste… ma che fatica”, racconta la sua parentesi all’Inter con un tono che mescola orgoglio e malinconia. Nonostante l’epilogo un po’ amaro, parla di momenti forti, di emozioni vere, vissute a cuore aperto.

Come riportato dalla Gazzetta dello Sport, quel giorno era più emozionato del solito, con il cuore che batteva forte pensando alla storia del club, ai grandi allenatori che c’erano stati prima di lui e alla maestosità del San Siro. E per chi conosce Spalletti, non è difficile immaginarlo lì, in silenzio, che si guarda intorno e sente tutto quel peso sulle spalle… ma anche quell’enorme onore nel portarlo.

Un giocatore che lo ha messo in difficoltà

E poi arriva il punto più personale, quello che non ti aspetti. Come riportato dalla Gazzetta dello Sport, Spalletti rivela chi, tra tutti i giocatori allenati all’Inter, lo hanno messo più in difficoltà. Non era un titolare fisso, non una star che faceva i titoloni sui giornali. Era Andrea Ranocchia. 

Spalletti racconta che lasciarlo fuori gli creava disagio. Un fastidio quasi fisico, perché sapeva quanto Ranocchia ci tenesse, quanto fosse attaccato alla maglia e al gruppo (La Gazzetta dello Sport). Insomma, non una situazione facile: da una parte Spalletti che prova a costruire la formazione più funzionale possibile, e dall’altra un giocatore che ha dato anima e corpo per l’Inter, fino alla fine. E’ brutto quando ci si trova davanti a queste situazioni.