Cuore Lecce: vince in 10 all’Olimpico contro la Lazio e scrive la storia con la terza salvezza di fila

Lazio-Lecce 0-1 (US Lecce foto) - www.goalist.it
Con una prova eroica in inferiorità numerica, i giallorossi centrano la terza salvezza consecutiva e mandano in festa l’intera città
Il Lecce è salvo, e questa volta la salvezza ha il sapore di una vera e propria impresa. Allo Stadio Olimpico, contro una Lazio che sognava l’Europa, i giallorossi conquistano i tre punti decisivi per la permanenza in Serie A. Una prestazione di carattere, cuore e sacrificio, suggellata dalla rete di Coulibaly nel primo tempo e da un secondo tempo giocato in dieci uomini con dedizione infinita. La festa parte al triplice fischio e coinvolge tanto i 4mila tifosi presenti nel settore ospiti quanto l’intera città, esplosa in caroselli e cori.
Lecce ha vinto due volte: sul campo e sugli spalti. I tifosi giallorossi, accorsi in massa nella Capitale, hanno fatto sentire il loro calore per tutti i 90 minuti. Quei cori che solo poche settimane prima sembravano scaramantici, ora risuonano come profetici: “E tanto già lo so, che l’anno prossimo gioco all’Olimpico”. Un legame viscerale quello tra squadra e città, emerso ancora più forte dopo il lutto che ha colpito il gruppo con la scomparsa del fisioterapista Graziano Fiorita. A lui la dedica più intensa, da parte di giocatori, staff e dirigenza.
La partita con la Lazio non è stata solo simbolica, ma anche una delle migliori prove stagionali del Lecce sotto l’aspetto tattico e temperamentale. Nonostante l’espulsione di Pierotti alla fine del primo tempo, la squadra di Giampaolo ha resistito con ordine, testa e cuore, respingendo tutti gli assalti biancocelesti. La rete decisiva nasce da una palla recuperata da Coulibaly su errore di Gila e finalizzata dopo uno scambio con Krstovic, autore di una prestazione – come suo solito – generosa. La Lazio, forse priva di motivazioni dopo i risultati favorevoli di Roma e Juventus, ha ceduto alla maggiore fame dei salentini.
Due nomi brillano sopra tutti nella notte romana: Falcone e Krstovic. Il primo, autore di interventi decisivi, ha blindato la porta salentina quando la Lazio ha provato il tutto per tutto. Il secondo, arrivato in estate 2023 dal Dunajska Streda, si è rivelato il miglior giocatore della stagione: undici gol e cinque assist, numeri che ne certificano il ruolo da trascinatore. A 25 anni, l’attaccante montenegrino ha scritto il suo nome nella storia del club, siglando reti decisive e diventando l’idolo della tifoseria.
Una salvezza che vale come un titolo
Il merito di questa storica terza salvezza consecutiva va diviso tra campo e scrivania. Il presidente Saverio Sticchi Damiani e il direttore tecnico Pantaleo Corvino hanno costruito, con coraggio e visione, una rosa equilibrata nonostante i limiti economici. Il bilancio tra acquisti e cessioni è ampiamente positivo, eppure il Lecce è rimasto competitivo in un campionato dove partiva sfavorito. La dedizione del gruppo ha trasformato ogni difficoltà in una sfida superata, con un finale da manuale per intensità emotiva e significato sportivo.
Con la peggior produzione offensiva del campionato e una delle difese più battute (quartultima), la salvezza del Lecce sembra un paradosso. Eppure è realtà: i giallorossi hanno centrato l’obiettivo, lasciandosi alle spalle Empoli e Venezia, retrocesse in Serie B. Le ultime cinque partite hanno portato due pareggi e due vittorie, tra cui quella decisiva contro la Lazio. È l’effetto di un cambio di passo mentale e di una resilienza straordinaria. Il Lecce ha imparato a soffrire, e ha vinto proprio lì dove contava: nella testa, prima ancora che con i piedi.
Giampaolo: “Questa è la vittoria del Salento, una notte magica che entra nella storia del Lecce”
A fine gara, le parole di Marco Giampaolo raccontano la dimensione di questo successo: “Abbiamo fatto un danno: abbiamo reso Corvino immortale”. Il tecnico ha voluto ringraziare la dirigenza, lo staff, ma soprattutto il popolo giallorosso. “I tifosi sono i custodi di una fede”, ha detto, ricordando anche i 23mila abbonati che hanno accompagnato il Lecce tutto l’anno. È anche la vittoria di una terra, quella del Salento, che si è stretta attorno alla propria squadra nei momenti più difficili, fino all’esplosione finale di gioia.
Lacrime di gioia, abbracci e cori. La notte dell’Olimpico è già leggenda per il Lecce e per tutti i suoi tifosi. Dai protagonisti in campo ai dirigenti, passando per ogni tifoso salentino, questa salvezza rappresenta un capitolo indelebile nella storia del club. Non era mai successo che il Lecce restasse in Serie A per tre stagioni consecutive. Il sogno continua, e lo fa con la consapevolezza di aver superato i propri limiti. Ora la sfida sarà confermarsi, ma con questa passione e questa unione, nessun traguardo sembra impossibile.