Clamoroso in Nazionale: Luciano Spalletti non sarà più il Ct dell’Italia

L’avventura sulla panchina della nazionale è conclusa in poco tempo. Fatale la brutta sconfitta contro la Norvegia valida per la prima giornata di qualificazione ai Mondiali 2026

Il rapporto tra Luciano Spalletti e Gravina è finito: l’allenatore toscano non siederà più sulla panchina della nazionale italiana. A riportarlo Gianluca Di Marzio, il quale tramite un suo post sul profilo ufficiale Instagram, annuncia l’addio del tecnico del post-Mancini.

Futuro Italia: chi prenderà il posto di Spalletti?

Al momento ci sono tanti nomi in ballo: da Ranieri a Pioli, fino a Palladino. Sarebbe clamoroso un ritorno di Sr. Claudio dopo l’addio alla capitale annunciato solo qualche mese fa. Ora si aprono subito i casting, con tutti i papabili in ballo. I tifosi non si aspettavano altro, dopo la deludente prestazione dell’Italia contro la Norvegia persa 3-0. Nessun tentativo di riaprire la partita, con il presidente Gravina (anche lui criticato per diverse questioni, tra i quali proprio la non qualificazione ai mondiali). Questo oscura il lavoro ben fatto con Roberto Mancini in precedenza, il quale aveva riportato la nazionale sul tetto d’Europa dopo tanti anni. Eppure l’inizio è stato entusiasmante, se si pensa di aver preso un allenatore capace di vincere lo scudetto da allenatore del Napoli, ma evidentemente ciò non è bastato per garantirsi il posto in panchina. Qualsiasi ruolo in nazionale prevede una responsabilità altissima, in cui bisogna sbagliare il poco possibile. Il presidente Gravina è stato appena rieletto come presidente della nazionale, ma anche quest’ultimo ha suscitato molti dibattiti sul suo ruolo, contestato per non essere tornati ai Mondiali per la seconda volta consecutiva, rischiando anche quello del 2026 dopo l’ultimo match contro la Norvegia.

Spalletti e le ultime parole in Nazionale che hanno fatto il giro del web…

Bisogna darsi una svegliata, perché in questa maniera non si può andare avanti. Uno sguardo va dato anche ai calciatori, che sentono sempre meno il peso di indossare la maglia della propria nazione. Questo è il calcio in Italia, in un paese in cui si focalizza la concentrazione di più per un like di Roberto Mancini (relativo al post di Acerbi), dichiarando nel pre Italia-Norvegia le seguenti parole: “Penso che a Mancini (Roberto) gli abbiano rubato il telefono e qualcuno gli stia mettendo like per farlo passare male e fare brutta figura“.

Proprio per quanto riguarda il rifiuto di Francesco Acerbi alla convocazione in vista di queste qualificazioni, e su questo argomento si è espresso ai microfoni sempre nella vigilia della prima giornata: “Un giorno mi spiegherà dove gli ho mancato di rispetto e io gli dirò quello che penso io sul rispetto e su ciò che ha fatto a me e alla Nazionale soprattutto“.

Queste parole hanno inevitabilmente scatenato reazioni sui social di ogni tipo.

Il tema sulla Nazionale inizia ad essere preoccupante…

La domanda da porsi però è un’altra: sembra giusto rispondere in questo modo alla vigilia di una partita così importante, spostando l’attenzione su eventi extra-campo, togliendo spazio a quello che interessa veramente, ovvero la qualificazione ai Mondiali che manca da 12 anni?

Eppure c’è chi ha criticato Ventura nel 2018, ma ad oggi non si può fare diversamente con l’operato dell’allenatore toscano, il quale dopo l’esclusione dell’Europeo 2024, l’Italia ha mancato la possibilità di accedere in semifinale di Nations League e rischia nuovamente l’esclusione dal campionato del Mondo dopo la brutta sconfitta incassata venerdì scorso.

Il calcio in Italia: il sistema è sbagliato

Un’altra discussione è quella legata ai calciatori scesi in campo. Non è ammissibile che una squadra 4 volte campione del Mondo faccia questo tipo di approccio alle partite dopo le varie brutte figure fatte in passato. Caressa nel 2014 ha dichiarato che quello che manca in Italia è il sistema calcistico, tema che purtroppo è ancora attuale. I calciatori giovani fanno una fatica enorme ad entrare negli 11 titolari delle “big” e per questo vengono automaticamente trasferiti in prestito per “farsi le ossa“, quando in Spagna, Inghilterra, Francia, Portogallo ci sono fenomeni come Nico Williams, Pedri, Bellingham, Barcola, Doué, Conceição e molti altri…

Riuscirà l’Italia a riemergere e risolvere tutti questi problemi per tornare ad essere rispettati anche dalle altre nazionali oppure bisogna sempre piangersi addosso?