Spalletti e la Nazionale: un biennio tra sogni e delusioni

Il ct dell'Italia Luciano Spalletti (Italia foto) - www.goalist.it
Quando Luciano Spalletti fu nominato commissario tecnico della Nazionale italiana il 18 agosto 2023, l’entusiasmo era palpabile. Reduce da un brillante scudetto con il Napoli, Spalletti sembrava l’uomo giusto per riportare l’Italia ai vertici del calcio internazionale. Tuttavia, il suo percorso si è rivelato più complesso del previsto, culminando con un esonero doloroso dopo la sconfitta contro la Norvegia nelle qualificazioni ai Mondiali 2026.
Le prime sfide: la corsa a Euro 2024
Il primo compito di Spalletti fu completare la qualificazione agli Europei 2024. L’Italia chiuse il girone con qualche sofferenza, raccogliendo risultati altalenanti: pareggio in Macedonia (1-1), vittoria contro Ucraina (2-1) e una pesante sconfitta con l’Inghilterra (3-1). Nonostante tutto, gli Azzurri raggiunsero la fase finale del torneo, alimentando speranze di una rinascita.
Un Europeo deludente
La fase a gironi dell’Europeo si aprì con un’ottima vittoria contro l’Albania (2-1), ma il sogno si incrinò rapidamente con la sconfitta contro la Spagna (0-1) e il faticoso pari con la Croazia (1-1), pareggio conquista al 10’ minuto di recupero con un super goal di Zaccagni. Agli ottavi di finale, l’Italia fu eliminata dalla Svizzera (0-2), una battuta d’arresto che mise in discussione la direzione del progetto Spalletti.
La Nations League e le speranze di ripresa
Dopo l’europeo, la Nations League vide alcuni segnali positivi: vittoria prestigiosa contro la Francia (3-1) e successi contro Israele (1-2, 4-1) e Belgio (0-1). Tuttavia, le sconfitte con Francia (1-3), Germania (1-2) e il pari rocambolesco con la Germania (3-3) evidenziarono ancora fragilità nella squadra, che nonostante qualche prova convincente di qualche singolo, non è mai apparsa convincente.
Il colpo fatale: la sconfitta con la Norvegia
Le qualificazioni ai Mondiali 2026 si sono aperte nel peggiore dei modi: una pesante sconfitta per 3-0 contro la Norvegia, che rischia già di compromettere il cammino dell’Italia. Nonostante la vittoria nell’ultima partita ieri contro la Moldavia (2-0), l’esonero di Spalletti era già stato deciso dopo la sconfitta contro la nazionale scandinava.
Conclusioni e il futuro della Nazionale
Il biennio di Luciano Spalletti alla guida della Nazionale si è rivelato un viaggio tra speranze e disillusioni. In 24 partite, il CT ha collezionato 12 vittorie, 6 pareggi e 6 sconfitte, mostrando una squadra spesso incostante nelle prestazioni. Nonostante alcuni momenti brillanti, l’Italia si ritrova nuovamente alla ricerca di un leader capace di guidarla verso la rinascita.
Dopo il rifiuto di Claudio Ranieri, deciso a continuare il suo legame con la Roma in una nuova veste, la Federazione ha rivolto lo sguardo verso un uomo che ha scritto la storia del calcio italiano: Gennaro Gattuso. Campione del mondo nel 2006 e simbolo di grinta e determinazione, Gattuso potrebbe incarnare esattamente ciò di cui la Nazionale ha bisogno: carattere, passione e un’energia che scuota il gruppo nel momento cruciale.
La sfida è immensa: dopo 12 lunghi anni di assenza dalle fasi finali del Mondiale, l’Italia deve trovare la forza per tornare a competere ai massimi livelli. La domanda ora è: sarà la feroce determinazione di Gattuso a regalare agli Azzurri il miracolo di una ritrovata grandezza? La risposta è tutta da scrivere, sul campo.