Agnelli sulla Superlega: “Mia coscienza pulita, il tempo sarà galantuomo. Non ho puntato la pistola a nessuno”

Agnelli

Photo LiveMedia/Reporter Torino Turin, Italy, September 09, 2021, UEFA Champions League Women football match Juventus FC vs Vllaznia Image shows: Andrea Agnelli President of Juventus FC during the UEFA Women Champions League 2021/2022 match between Juventus FC and Vllaznia at Juventus Training Center on September 09,2021 in Vinovo, Italy - Photo ReporterTorino LiveMedia - World Copyright

Scrive Sportmediaset, Andrea Agnelli rompe il silenzio e torna a far sentire la sua voce. Al centro della chiacchierata tra l’ex presidente della Juventus e il Financial Times c’è innanzitutto la questione Superlega: “Io non ho puntato la pistola alla tempia a nessuno – le sue parole, in riferimento ai club che avevano dato il loro assenso nella primavera del 2021 salvo poi ritirarsi nei giorni successivi -. Tutti hanno firmato liberamente. Alcuni più per paura di rimanere esclusi, altri erano più coscienti. Io abbandonato? Le delusioni capitano, ma va bene così. Devo trasformare questa situazione in una delle migliori opportunità di apprendimento che abbia mai avuto”.

Al momento il progetto è ancora in cantiere: “Dateci tempo. Non è che le cose accadano come per magia… Dobbiamo trovare i club, stiamo lavorando sulla parte B2B, perché se non abbiamo i club per partecipare alla competizione, non possiamo raggiungere i consumatori”.

Il discorso si è poi spostato sul rapporto con il presidente della Uefa, Aleksander Ceferin, che lo aveva accusato di aver smentito la nascita della Superlegapoco prima che, al contrario, venisse annunciata e di aver successivamente spento il telefono per non farsi trovare: “Ero vincolato ad accordi di non divulgazione – spiega Agnelli -. In quei giorni ero bombardato di telefonate. ‘Hanno firmato? Succede qualcosa?’ Quindi ho deciso di staccare il telefono e rilassarmi. Successivamente o sarei andato a Montreux perché nulla era accaduto, oppure avrei gestito il lancio della Superlega. Una posizione difficile? Sì, ma così stavano le cose. Con Ceferin parlavamo tre volte al giorno, c’era un legame molto forte. Ripristinare il nostro rapporto? Io penso che il tempo sia galantuomo. Le cose, forse, mi auguro, un giorno andranno bene. Altrimenti, la mia coscienza è super pulita”.

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