Badelj: “A Moena tutto mi ricorda Astori, ieri sono andato al fiume, l’ultima volta che era successo ero con lui”

Milan Badelj, capitano del Genoa, ed ex compagno alla Fiorentina di Davide Astori, ha così parlato dal ritiro del Genoa a Moena ai microfoni di Sky Sport:

“Da capitano devo essere pronto ad aiutare nelle cose che sono fuori dal campo, devo essere a disposizione di qualcuno che ha qualche problemino, e non è sempre facile. Devo anche uscire fuori dal mio carattere per il bene del gruppo e del singolo, che poi fa sempre la differenza. Nel ritiro bisogna far ambientare prima possibile e integrare i ragazzi nuovi, perchè per noi il gruppo è sacro. Ai ragazzi nuovi dico che il Genoa è un modo di essere e di lavorare, l’esempio è il modo perfetto di far capire in che ambiente si è: come si scherza, come si gioca e come si sta insieme. La fatica comincia ad accumularsi e le gambe diventano pesanti. Carriera? Alla fine anche qui mi sono fermato a lungo, ho avuto fortuna di stare in società solite e in città belle da vivere, ho fatto fatica solo alla Lazio. A Genova stiamo bene e ciò aiuta a fare le cose bene in campo. I disegni di Gilardino sul prato? Ad esempio c’è una gabbia per Sabelli che indica dove deve andare a crossare. La nostra idea di gioco sarà un upgrade rispetto all’anno scorso. Sarà un Genoa ambizioso.

Ieri sono andato al fiume, l’ultima volta che era successo era con Astori. Lo scorso anno non me l’ero sentita. In generale per me è stato un riferimento e non passa giorno in cui non pensi a lui, a quello che trasmetteva. Aveva una facilità di approccio a qualsiasi persona e in qualsiasi lingua incredibile. Era questa persona qui, faceva discorsi che facevano sentirti meglio”.