Big Chance fallite, in Serie A nessuno peggio di Abraham: 16 errori da matita rossa

Dopo aver invaso, ormai da qualche anno, gli sport americani più diffusi come il baseball e il basket, le statistiche hanno iniziato a monopolizzare l’attenzione anche del mondo del calcio. Sono variabili, dipendono da molti fattori e possono essere facilmente distorte, ma se ben interpretate possono fornire informazioni dettagliate sul periodo di forma, o di crisi, di squadre e calciatori. La frontiera della football analytics è rappresentata dagli expected goals (xG), una statistica che misura il numero di reti che ci si aspetta che un attaccante segni in base alla quantità e alla qualità dei tiri che effettua. In serie A, è Victor Osimhen il calciatore che vanta il miglior dato sugli xG, 15.22 secondo Soccerment. E’ un’informazione che, confrontata con i 18 gol segnati dal nigeriano evidenzia quella che gli analisti chiamano over-performance, ovvero una prestazione al di sopra delle attese: il centravanti del Napoli ha infatti segnato quasi tre reti in più di quelle che in media un centravanti segnerebbe trovandosi nelle sue stesse condizioni. Il secondo attaccante nella classifica degli xG è Tammy Abraham, con 9.82 (dato Soccerment). Cosa c’è di strano? Che il bomber della Roma ha segnato fin qui soltanto sei reti in campionato, quasi quattro in meno delle attese. Ma proviamo a scendere più nel dettaglio.

Abraham, quante occasioni fallite! Per segnare servono quattro tiri nello specchio

Semplificando al massimo, si stima che un tiro qualsiasi gonfi la rete una volta ogni undici tentativi, mentre un tiro in porta va a bersaglio nel 33% dei casi. Secondo una statistica Kickest, però, nelle sue due stagioni alla Roma Tammy Abraham ha convertito in gol solo una big chance su tre. E’ un dato in linea con la media realizzativa dei tiri in porta, ma molto negativo in quanto riferito, appunto, alle big chance, ovvero circostanze che l’algoritmo considera chiare occasioni da gol. L’inglese ne ha fallite ben 16, nessuno ha fatto peggio in Italia. Nella passata stagione, chiusa con 27 gol fra serie A e coppe, furono 19 gli errori da matita rossa, solo tre in più di quelli che vanta ad oggi, con 15 partite ancora da giocare. L’involuzione è evidente. E se l’anno scorso la poca precisione di Tammy non ha influito troppo sul suo bottino di reti, quest’anno non si può certo dire altrettanto. Su 47 conclusioni, 24 hanno centrato lo specchio – poco più di una su due – e soltanto sei hanno gonfiato la rete. Il tasso di conversione (rapporto fra gol segnati e tiri effettuati) è pari al 9,5%. Sul podio dei più imprecisi ci sono, però, anche il capocannoniere (Osimhen, 15) e il vice-capocannoniere del campionato (Lautaro Martinez, 13). Questo non deve sorprendere, i calciatori più forti, che giocano per la Champions, arrivano più spesso davanti alla porta e, anche se a volte non sembra, sono umani e sbagliano. Quello delle polveri bagnate è un problema anche per l’attacco del Milan, con Giroud (9) e Leao (8) che insieme hanno fallito 17 occasionissime. Nella Top Ten rientrano anche Sanabria del Torino – cinque reti segnate e ben sei chance sprecate, non ultima quella contro la Cremonese – e Immobile, che quest’anno si trova insolitamente distante dalla vetta della classifica dei cannonieri non solo per la poca precisione ma anche per gli infortuni.