Cairo: “Il calcio italiano va ripensato, una neopromossa inglese ricava quanto una prima squadra italiana”

Photo LiveMedia/Claudio Benedetto Turin, Italy, May 20, 2022, italian soccer Serie A match Torino FC vs AS Roma Image shows: Urbano Cairo, president of Torino FC LiveMedia - World Copyright

Urbano Cairo, presidente e ad di Rcs MediaGroup e del Torino, ha rilasciato un’intervista al Corriere della Sera: “Abbiamo perso treni importanti negli ultimi dieci anni. Prima il calcio italiano era secondo solo all’Inghilterra nella valorizzazione dei diritti televisivi. Tutti gli altri, dalla Spagna alla Germania, erano dietro di noi”, poi “non siamo riusciti a capire quello che andava fatto per diffondere il nostro movimento nel mondo. Cosa che invece ha fatto Javier Tebas in Spagna. Oggi la Premier League e’ lontanissima: una neopromossa inglese ricava dalle tv cifre simili se non maggiori rispetto alla prima squadra italiana. Questo e’ un problema”, afferma. Cairo sottolinea che “abbiamo meno risorse rispetto agli altri campionati europei, un livello di fatturato inferiore che non permette investimenti che sarebbero fondamentali per stadi, vivai, e per l’acquisto di grandi calciatori” e che “il Covid ci ha penalizzato, abbiamo perso un sacco di soldi. Sono aumentati i debiti, le perdite” e “per questo dico che il calcio italiano va ripensato come sistema”. Per Cairo, “ci vuole un aiuto da parte di chi governa il calcio. Bisogna fare le cose che in altri Paesi hanno funzionato benissimo, come le Academy per la formazione dei ragazzi, ci sono in Francia e Belgio. Serve coraggio: puntiamo sui giovani, ripartiamo da li'”. E a proposito del salary cap a livello europeo che la Figc studia con la Uefa dice: “È giusto pensare a una soluzione comune, non solo italiana. Piu’ che fare la Superlega vanno messi dei limiti al calcio. Ci vogliono, se lo aspettano anche le persone. In momenti come questo la gente a casa soffre, non ha risorse, c’e’ l’inflazione: come puo’ esserci un paradiso terrestre? Che poi in realta’ e’ relativo, perche’ le squadre perdono molti soldi”

Fonte: Sportmediaset.