Caos arbitri, Di Bello disastroso in Lazio-Milan, secondo stop. Marchetti confusionario. E c’è chi grida allo scandalo

Continuano le polemiche nel mondo arbitrale. Non solo dunque arbitri anonimi che fanno dichiarazioni contro l’AIA a Le Iene ma anche presidenti di club di Serie A che denunciano un malfunzionamento nel “sistema”. In questo campionato molteplici in ogni giornata le discussioni relative all’arbitraggio del direttore di gara. In questa 27ª, nel mirino è finito subito Di Bello per quanto fatto in Lazio-Milan, prima l’espulsione di Pellegrini ed il discusso gol di Okafor iniziato da Pulisic, poi la confusione in campo e l’espulsione di Marusic e di Guendouzi con una Lazio che ha quindi finito la partita in 8 uomini. L’AIA ha fatto sapere che per Di Bello si prospetta uno stop di almeno un mese. Ma c’è un precedente, che torna alla mente. Juventus-Bologna, sembra Di Bello arbitro, Ndoye viene atterrato in area di rigore da Iling-Junior, per il direttore di gara non è calcio di rigore, ed il VAR conferma. Rocchi poi ammetterà l’errore commesso e Di Bello verrà fermato per 36 giorni. A fine gara Romagnoli ha gridato allo scandalo, Immobile ha parlato di vigile in campo. Furioso Lotito.

In questa giornata di Serie A (ancora non terminata) ha fatto discutere anche la direzione arbitrale di Marchetti. Diversi episodi, che secondo gli addetti ai lavori non sono stati valutati nel modo giusto. Prima Ranieri entra duro su Bellanova e viene ammonito, per alcuni poteva esserci il rosso. Poi al 52′ l’espulsione di Ricci per proteste e quindi Torino per un tempo in 10 uomini, probabilmente il centrocampista granata poteva già essere mandato fuori al 50′ quando ha rifilato una gomitata al volto di Nico. Gestione di gara che ha creato nervosismi anche tra gli allenatori, anche per una semplice punizione o rimessa, non soltanto tra i giocatori in campo.

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