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Caputo svela: “Scartato da Graziani per “Campioni”. Conte veniva a vedere le partite a Noicattaro”

Francesco “Ciccio” Caputo, centravanti della Sampdoria di Giampaolo, ha parlato a Cronache di Spogliatoio, qui di seguito vi proponiamo alcuni interessanti passaggi della sua intervista:

“Hanno iniziato a chiamarmi “Ciccio” quando giocavo in Serie C, anche in squadra mi chiamano così, tanti non sanno neanche il mio vero nome. La gradinata sud della Samp? Se dovessi essere squalificato vorrei venire qui durante una partita. Ci sono stato ai tempi del Bari in curva. Mi piacerebbe riviverla”.

“Nel periodo in cui ero ragazzino c’era “Campioni”, questo mio amico, Nik (Nicola) chiamò alla redazione e gli disse che non li stava contattando per sé ma per un suo amico che giocava in Eccellenza, “Gli voglio fare un regalo”. Dopo un po’ lo chiamarono e gli dissero che con il suo amico doveva presentarsi a Cava dei Tirreni. Mi chiamò e mi fece: “Ciccio, ti ho fatto una sorpresa, dobbiamo andare a “Campioni”. Partiamo con lui ed i miei genitori, ed andiamo in tribuna, c’erano 200/250 ragazzi. Sembrava di stare al circo. C’era Ciccio Graziani che urlava a tutti in campo. Faccio il percorso, slalom, palleggio e tiro in porta. Mi dissero “Hai finito”. Andai ad uno stand a rilasciare una piccola intervista e lì mi dissero che mi avrebbero in caso ricontattato. Non ho sentito mai più nessuno”.

Poi la possibilità arrivata con Faggiano“Ritiro con il Noicattaro a Cascia, bellissimo, ma non avevo ancora firmato il contratto. In seguito poi seppi che mio babbo aveva fatto un assegno all’Altamura per “acquistarmi” ed avere così carta bianca su di me. Alla fine gli diedero in prestito due/tre calciatori, così firmai il contratto di cinque anni, quel giorno ero il più felice del mondo”.

Sulla trattativa con il Bari… “Conte è stato il mio primo vero allenatore, avuto ai tempi del Bari. Lui e Perinetti venivano a vedere le partite a Noicattaro. Arrivai al Bari a vent’anni. Ricordo che le prime partite andavo sempre in tribuna, il mister faceva delle scelte in base ai giocatori che aveva. Esordii contro il Mantova, ed il 25 ottobre del 2008, venivamo da 2-3 sconfitte consecutive, c’erano mugugni in piazza. La sera prima, in ritiro, il mister mi chiese “Te la senti di giocare domani?” Gli risposi di sì e lui aggiunse “Va bene, stai pronto”. Non potevo mai pensare, lui dà la formazione quando arrivia al campo. Inizia la partita grande emozioni, punizione, sulla palla Barreto, cross, colpo di testa, la metto sotto all’incrocio, proprio sotto la curva Nord. Poi 1-1 del Grosseto. Secondo tempo prendo palla a metà campo, vado 1vs1 e faccio il 2-1 contro il Grosseto. Esplode lo stadio, mi tolgo la maglia. Arriva un altro cross stacco ancora di testa, firmo la tripletta, la mia prima in Serie B. Crollo a terra con le mani sulla faccia, non posso crederci”.

Lisa Grelloni

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