CdS: la Serie A nel 2022 ha arricchito gli agenti, pagati 205mln. Juve con 51,3mln al comando della classifica

Photo LiveMedia/Tiziano Ballabio Milan, Italy, March 19, 2023, italian soccer Serie A match Inter - FC Internazionale vs Juventus FC Image shows: Filip Kostic and Dusan Vlahovic of Juventus Fc celebrating after a goal during the Italian Serie A football match between Inter FC Internazionale Juventus FC on 19 of March 2023 at Giuseppe Meazza San Siro Siro stadium in Milan, Italy. Photo Tiziano Ballabio LiveMedia - World Copyright

Scrive il Corriere dello Sport, la pandemia ha messo in ginocchio un sistema-calcio già in crisi, eppure nelle classifiche degli spendaccioni i club italiani dominano l’Europa. Ma come, e l’abbattimento dei costi tanto declamato? La realtà dei numeri dice che il 70% dei ricavi delle 20 squadre di A, in media, viene bruciato in stipendi. E l’ultimo report della Fifa lancia l’allarme anche per quanto riguarda la questione degli intermediari di mercato, perché le nostre società sono quelle che utilizzano maggiori risorse in commissioni per cedere calciatori all’estero (21,4% dei casi), mentre sono seconde dietro i club della Premier per utilizzo degli intermediari negli acquisiti fuori dal Paese (37,6%).

I dati pubblicati annualmente dalla Figc evidenziano un trend in crescita. Nel 2022, per la prima volta nella storia del calcio italiano, è stato abbattuto il muro dei 200 milioni di euro di commissioni erogate agli agenti sportivi. Per l’esattezza: 205 milioni, 745 mila e 989 euro considerando sia la sessione invernale sia quella estiva. In testa alla classifica c’è la Juventus, che nonostante i bilanci in sofferenza ha dato ai procuratori ben 51,3 milioni. Seguono la Roma dei Friedkin (21,1) e l’Inter (20,5). Nel 2015 la cifra complessiva del massimo campionato era di 84,4 milioni e la Juventus ne aveva spesi appena 6,4. Tradotto: in 7 anni il club bianconero ha visto crescere dell’850% questa voce di spesa. Il quarto posto se l’è preso, forse un po’ a sorpresa, la Fiorentina (13,5 milioni) che precede il Napoli (12,5). Tra le big, Atalanta e Lazio si confermano le più attente al risparmio: le società di Percassi e Lotito si trovano, rispettivamente, al 10° e all’11° posto. E hanno davanti a loro tante medie piccole. In generale, crescono i costi delle commissioni perché aumentano sempre di più gli affari chiusi a parametri zero. La strategia è facile da intuire: anziché pagare i cartellini a peso d’oro, le società italiane preferiscono tesserare gli svincolati e farsi aiutare in questa operazione dagli agenti, ai quali corrispondono ovviamente somme cospicue per oliare i vari meccanismi.

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