Conte avvisa: “Quando tornerò sarà dura per gli altri. Cos’è la mentalità vincente? È vincere, tutto qui”

Scrive Gazzetta, Conte per ora gioca ancora e solo per Conte. La sua squadra è la sua famiglia, la moglie Elisabetta e la figlia Vittoria, “che ha già sedici anni ed è diventata una donnina”, dice con l’orgoglio del papà. “Dopo il Tottenham mi ero ripromesso di passare più tempo con la famiglia e a con me stesso. E io questo tempo lo uso per studiare, per essere ancora più pronto quando tornerò a livelli di eccellenza: e quando tornerò sarà dura per gli altri. Ma credetemi – leggo di voci di mercato – per adesso ho ancora bisogno di questo mio tempo”. 

Smonta così, Antonio Conte, le voci su un suo possibile approdo a Napoli, con una promessa che suona come una minaccia (per gli altri). Ma poco prima – rispondendo al vicedirettore della Gazzetta dello Sport Andrea Di Caro che ha condotto l’incontro “Nato per vincere” all’Auditorium Santa Chiara davanti a un migliaio di spettatori – aveva aperto alla possibilità di “prendere una squadra vincente in corsa” e tutti inevitabilmente avevano pensato al Napoli. Niente da fare, al prossimo giro di giostra Conte sarà ancora più Conte delle altre volte. Perché si nasce per vincere, ma poi bisogna vincere. E non è facile. “Quando mi chiedono cos’è la mentalità vincente rispondo: è vincere, tutto qui”. Perché – ed è questa la convinzione di Conte – “si vince tutti insieme, con lo staff e con tutti quelli che lavorano nel club. E i club vincenti si riconoscono dalla loro storia, certe volte bisogna togliere la polvere ma alla fine è bello riuscire a centrare certe imprese”.